Quattro chiacchiere con Palma Costabile – Medina Roma Art Gallery

Quattro chiacchiere con Palma Costabile – Medina Roma Art Gallery

MEDINA ROMA Art Gallery, struttura fondata nel 2016, torna anche quest’ anno al Rome Art Week. Nel nome rimanda, nell’immaginario collettivo, alla “città illuminatissima”, ai suoi colori e ai suoi profumi… un luogo lontano da noi, non solo geograficamente.

Quattro chiacchiere con Palma Costabile, responsabile Medina Roma Art Gallery

 

Come nasce il progetto MEDINA: dall’idea alla concretizzazione, a partire dal nome.

P.C.: Dal background di architetti e dalla passione per l’Arte del gruppo fondatore, siamo partiti con una piccola location per arrivare nel corso degli anni alle attuali galleries con molto più spazio. Sempre nel cuore del centro di Roma, nel Rione Monti in zona Via Merulana tra Santa Maria Maggiore, Colle Oppio e l’Esquilino. La nostra forza motrice è la sperimentazione ed il networking. Non ci precludiamo nulla, cerchiamo strade ed “interagiamo con il mondo”. Da tutto ciò nascono poi i progetti su cui effettivamente ed operativamente lavoriamo. Questa forma mentis è riflessa anche dal nome “Medina”, che per noi è il fulcro della città mediterranea dove si sviluppa l’attività ed il fermento della comunità. Oggi, oltre che nella nostra galleria, lavoriamo su tutto il territorio nazionale ed internazionale, attraverso sinergie e partnership con vari operatori (altre Gallerie, Curatori, Ambasciate, Istituti bancari, di credito ed assicurativi, grandi aziende, Musei, Istituzioni).

 

Siamo protagonisti/spettatori di una fase di passaggio, quasi di rottura col passato complice anche la pandemia.  Le grandi istituzioni museali e le gallerie sono corse ai ripari attraverso un massiccio utilizzo della rete. Quanto, per la vostra esperienza di galleristi, porteremo con noi con la ripartenza?

P.C.: La fase di passaggio che stiamo vivendo è stata ed è molto sfidante. Il già difficile settore dell’Arte Contemporanea ha subito moltissime discontinuità di gestione complessa. Noi abbiamo sempre corso controvento ed in questo periodo abbiamo dovuto massimizzare il nostro impegno. L’aspetto fondamentale è proprio l’utilizzo della rete. Anche noi abbiamo potenziato i nostri canali online: il sito  e le pagine social (facebook.com/medinaroma.arte e instagram.com/medinaroma.arte) sono allo stesso tempo una leva di comunicazione ed un archivio multimediale di tutte le nostre attività. Pensiamo che porteremo tutto con la ripartenza in quanto non si torna mai indietro; in generale pensare di fare un “ritorno indietro” rischia di essere una battaglia di retroguardia. L’unico aspetto importante è non considerare la dimensione online come sostitutiva, completa ed autoconsistente. Ma integrata al mondo reale in un’ottica complementare, di potente comunicazione e di possibili esperienze di fruizione multimediale ed immersiva.

 

Medina prende parte al Rome Art Week dal 2016, da sei anni. Per una settimana, l’arte contemporanea è protagonista nella capitale, coinvolgendo artisti, curatori, istituzioni e gallerie. La vostra testimonianza da “addetti ai lavori”

P.C.: Si, partecipiamo al Rome Art Week da sempre, sin dalla sua prima edizione. Ci sentiamo parte di un evento importante che accende i riflettori sul mondo dell’Arte Contemporanea. Nel corso di questi anni il RAW è visibilmente cresciuto in tutte le sue componenti: da quella artistica a quella della partecipazione, da quella di comunicazione a quella organizzativa. Devo dire che mi ha sempre molto colpito anche il concept grafico che mantiene una coerenza e che si sviluppa annualmente attraverso una resa sempre molto essenziale, originale ed identificativa. Facilmente riconoscibile e diretta. E quindi ottimamente efficace in termini di comunicazione. Stiamo crescendo anche grazie al RAW, che focalizza esperienze, verifiche, studi, tendenze e correnti del settore dell’Arte Contemporanea. Ed il tutto contribuisce all’ampliamento di competenze artistiche, culturali e curatoriali nonché competenze gestionali. Una delle prospettive di evoluzione futura, per completare lo scenario, potrebbe essere lo stimolo al coinvolgimento di collezionisti (grandi, medi, piccoli, piccolissimi). Italiani, Europei ed in generale internazionali. Sta a tutti noi tendere alla crescita continua ed all’incremento della capacità di attrarre interesse.

L’ ultima domanda, consequenziale e di rito: qualche anticipazione sul prossimo progetto che presenterete alla sesta edizione del RAW.

P.C.: Stiamo ragionando su più fronti ed in questo momento è difficile dare anticipazioni, probabilmente presenteremo più artisti. Tra i quali potrebbero esserci novità assolute e, con nuovi progetti, alcuni degli artisti su cui lavoriamo in modo strutturale, tra quali Fabio Cicuto, Elvino Motti, Alessandro Trani, Antonio Finelli, Willow e Luigi Ballarin. Inserita organicamente in un contesto progettuale, potrebbe esserci anche qualche incursione di opere di artisti storicizzati del Novecento.