Quattro chiacchiere con Penelope Filacchione – ArtSharing Roma

Quattro chiacchiere con Penelope Filacchione – ArtSharing Roma

Ha aperto i battenti nel 2018, è una galleria d’arte, uno spazio di coworkig e centro di formazione per giovani (futuri) professionisti dell’arte: Artsharing Roma è tra i partecipanti più attivi di Rome Art Week, a cui partecipa dal 2019. Abbiamo fatto due chiacchiere con Penelope Filacchione, curatrice e direttrice dello spazio.

Artsharing Roma è un’associazione nata pochi anni fa, parlaci della sua fondazione, del suo nome e delle finalità di questo spazio.

ArtSharing nasce, come dice il nome, per la condivisione di uno spazio artistico tra artisti e tra artisti e pubblico. Soprattutto a Roma, l’arte contemporanea appare distante e inavvicinabile per il pubblico “normale”: persone che entrano volentieri in un museo, ma che sono intimorite da una galleria. Temono di non capire, di sentirsi giudicate. Inoltre, dato il rilievo che viene sempre dato alle aste milionarie, sono anche intimorite pensando che le opere d’arte contemporanea abbiano costi insostenibili.

Infine, gli artisti sembrano appartenere a un Olimpo lontanissimo: per questo oltre ad organizzare mostre proponiamo incontri e workshop tra il pubblico e gli artisti.

Inoltre, tutte le attività collaterali si svolgono all’interno dello spazio delle mostre: in questo modo, volenti o nolenti, le persone si trovano a vivo contatto con l’arte contemporanea e entrare in una galleria diventa un’attività normale. C’è chi porta arte al supermercato, noi portiamo persone nell’arte: sono due strade valide e non disdegniamo certo portare il nostro lavoro fuori dalle nostre mura, come abbiamo fatto con l’ospedale Spallanzani per RAW proprio prima dell’inizio della pandemia.

Un settore speciale è dedicato a progetti per le scuole: “Voglio fare il gallerista” è, ad esempio, un laboratorio specifico per gli allievi dei licei artistici, affinché comprendano il dietro le quinte del mondo dell’arte. Che vogliano poi proseguire sulla strada professionale dell’arte o su strade parallele, comprendere ciò che c’è dietro una mostra può aiutarli a relazionarsi con il mondo che si apprestano ad affrontare: dalla scrittura di un testo critico alla gestione di un ufficio stampa, ma anche trasporto e montaggio, assicurazioni, certificati d’autenticità e non ultimo un uso saggio e consapevole dei social, sono tutte cose che mancano nell’apprendimento scolastico e che sono invece molto necessarie. Chi lavora nel mondo dell’arte sa quanto possano essere caotici gli artisti su questo fronte!

Proprio per questo abbiamo sempre dei tirocinanti, soprattutto universitari, che vogliono affiancarci: ogni volta che è possibile li includiamo in qualche nostro progetto e investiamo tempo e risorse perché possano realizzare delle proposte che vengono da loro, affinché nel loro curriculum possano mettere qualcosa di più della citazione di uno stage e possano davvero dire di aver imparato qualcosa.

In questi anni di attività avete proposto progetti di ogni genere, che ricerca portate avanti?

Il logo di ArtSharing è una “inversione di marcia” e non è un caso: rappresenta la volontà di non chiudere porte a priori, come spesso accade nel mondo dell’arte. Per questo abbiamo dato spazio ad artisti emergenti, ma anche artisti più noti, affiancandoli. Non facciamo distinzioni tra figurativo e astratto, tra mezzi tradizionali e nuovi media: in realtà la distinzione la fanno gli artisti selezionati, che contattiamo noi o si propongono da soli, che devono essere convincenti nella serietà della loro ricerca e nei risultati formali e concettuali conseguiti. Noi cerchiamo di sostenerli in progetti espositivi o di arte partecipata che faccia comprendere al pubblico il loro potenziale.

Il tutto il più possibile auto finanziato: i corsi, le visita guidate, le conferenze, tutte le altre attività collaterali servono a coprire i costi vivi dello spazio e, in questo senso, stiamo ancora progettando il futuro: il restyling del sito web, che sarà online a brevissimo, offrirà un ventaglio di servizi per l’arte il cui ricavato rinforzerà le risorse che potremo mettere a disposizione su altri progetti.

Si è recentemente conclusa la mostra di Vanzuk, quale sarà il prossimo progetto che proporrete?

Attualmente stiamo preparando una mostra che aprirà il 16 settembre, alla quale teniamo molto: sarà dedicata a Vittorio Sordi, che lo scorso novembre avrebbe festeggiato i cinquant’anni della sua carriera artistica. Purtroppo Vittorio non c’è più, ma la famiglia ha deciso non solo di ricordarlo con una mostra (ritardata di un anno per via delle chiusure), ma di istituire un premio: una mostra per un artista Under 50  – quanti sarebbero stati gli anni di lavoro di Vittorio – offerta e curata nel nostro spazio con un contributo della famiglia. Il premio “…Segue”  scade il 6 agosto, quindi c’è ancora un mese per candidarsi: il bando è sul nostro sito web, su RAW OUT e sta girando molto anche attraverso le testate.

Infine, stiamo lavorando all’archivio di Vittorio Sordi, sempre su incarico della famiglia, per produrre un catalogo ragionato della sua carriera artistica che uscirà tra qualche mese.

Ultima domanda di rito: ci fai uno spoiler di Rome Art Week?

Lo spoiler dovreste chiederlo agli artisti! Scherzi a parte, proprio nello spirito di ArtSharing abbiamo messo insieme un gruppo di artisti ai quali abbiamo lasciato l’onere e l’onore di curarsi da soli, proponendosi con un progetto che nasca collettivamente, al quale noi forniamo dei binari attraverso la nostra esperienza. Sarà probabilmente più faticoso per tutti, ma ci basiamo sul principio che non c’è miglior aiuto di quello che ci possiamo dare da noi stessi facendo rete. Ci sono ovviamente delle linee guida: la prima è che vorremmo lavorare sui concetti di segno e parola contaminando arti visive e performative, la seconda è che il digitale, entrato così prepotentemente nelle nostre vite, deve diventare uno strumento attivo e non un semplice ripiego. C’è un divieto tassativo: non si parla Covid! C’è, ci conviviamo, pensiamo a qualcosa che sia fruibile in qualunque condizione – quindi anche via web – ma la proposta deve indurre le persone a guardare avanti.

 

Credits immagine: Antonio Volpone, Penelope Filacchione, incontro sulle donne artiste al liceo artistico Caravillani, 25 novembre 2019.