Galleria Continua squarciata da JR

Galleria Continua squarciata da JR

Dal 15 settembre al 9 novembre la mostra "Ferita"

In corso Vittorio Emanuele Orlando numero 3, all’interno del prestigioso St. Regis Hotel, si trova una galleria di arte contemporanea internazionale e innovativa: Galleria Continua.
La sua storia inizia nel 1990 a San Gimignano, dando vita a grande armonia nel contrasto borgo medievale e arte contemporanea, per poi snodarsi in tutto il mondo.
Nasce per la volontà di tre amici, Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, con l’obiettivo di creare un nuovo rapporto tra l’arte contemporanea e il pubblico, di connettere realtà diverse e lontane e di far nascere nuovi dialoghi possibili.
Negli anni successivi inaugura altre sedi in quattro diversi continenti: Pechino (2004), Les Moulins (2007), L’Avana (2015), Roma (2020), Sao Paulo (2021), Parigi (2021), Dubai (2021).

 

Durante la Rome Art Week, Galleria Continua ha presentato “Ferita”, la prima mostra personale di JR (Parigi, 1983).
Autodefinendosi “artista finchè non trovo un lavoro vero”, JR è uno street artist e un land artist, e ha realizzato installazioni in tutto il mondo.
Con il suo lavoro interviene sul paesaggio, urbano e non, per veicolare messaggi di libertà, comunità ed identità al fine di attivare una coscienza collettiva in un pubblico vasto ed eterogeneo.
Il valore della street art è proprio quello di rendere fruibile l’arte a tutte le persone, interessate o no a questo mondo, creando un museo a cielo aperto che non richiede biglietti d’ingresso o restrizioni di orario, promuovendo un’esperienza artistica inclusiva e partecipativa, incoraggiando la condivisione e la discussione.
Una forma di fruizione dell’arte che abbassa le barriere tra l’opera e il suo pubblico, permettendo a chiunque di interagire e connettersi con l’arte in modo diretto. 

L’obiettivo dell’attività artistica di JR è quindi quello di indagare il tessuto sociale ed economico delle città, di creare delle domande piuttosto che dare delle risposte, far combattere le persone di tutti i paesi per i loro diritti, i loro valori e i loro obiettivi, un’arte fatta per le persone e con le persone.

Come dagli anni Duemila ha iniziato a succedere sempre più spesso, JR ha avuto un passaggio dall’illegalità alla legalità.
Le sue opere, i suoi collage di strada, che prima venivano realizzate velocemente, durante la notte, probabilmente a volto coperto, ora sono richieste ed incentivate da prestigiose istituzioni. 

Tra le sue opere più significative ricordiamo:
Face 2 Face (2007): la più grande ed illegale esposizione fotografica di sempre installata da entrambe le parti del muro che divide i territori palestinesi da quelli israeliani per cercare di creare un dialogo tra due popoli fratelli in continua guerra.
Con una camera di 28 millimetri, quindi molto ravvicinata al soggetto, moltissimi cittadini palestinesi ed israeliani sono stati fotografati in primo piano mentre facevano delle boccacce e delle buffe facce alla telecamera per sradicare i luoghi comuni di “terrorista” e “soldato occupante” che i popoli pensano l’uno dell’altro.
Inside Out (2011): un progetto globale realizzato grazie alla vincita del TED Prize (un premio per idee di cambiamento nel mondo) che ha coinvolto persone di tutto il pianeta nel dar vita a una propria lotta comunitaria e territoriale attraverso l’installazione di gigantografie dei volti delle persone che desiderano un cambiamento.
Omelia contadina (2020): un’azione cinematografica realizzata dall’artista insieme alla regista Alice Rohrwacher per sostenere la lotta dei piccoli contadini dell’Altopiano dell’Alfina Nel Lazio, Italia) contro le monocolture intensive e l’agroindustria, una lotta tra due diversi metodi di approcciare la natura. 
Le gigantografie di questi contadini sono state portate dalla comunità in una marcia funebre per la vita dell’agricoltura contadina fatta nel rispetto della natura e delle diverse specie che la abitano.
Dèplacè.e.s. (2022): un’analisi sulla condizione di sopravvivenza delle persone, in particolare bambini e bambine, che vivono in territori colpiti da povertà, guerre, conflitti e carestie, e che sono costrette a partire, migrare, cercare rifugio altrove o a essere confinate in campi temporanei e dalle precarie condizioni di vita.
L’artista ha anche fondato “Can art change the world?” un’organizzazione no-profit che utilizza il potere dell’arte, della cultura e dell’istruzione con lo scopo di sensibilizzare il dibattito su questioni sociali e instaurare dei cambiamenti nelle società.

L’esposizione di JR alla Galleria Continua è però incentrata su un’altra tipologia di opere, emblematiche anch’esse del lavoro dell’artista: le Brecce.
Monumentali installazioni trompe-l’oeil, queste opere sono degli squarci e delle ferite realizzate in Dibond (un materiale multistrato di alluminio e polietilene, estremamente leggero e nello stesso tempo forte e molto resistente) caratterizzate da anamorfosi, un tecnica di distorsione dell’immagine che ne permette il riconoscimento solamente da una specifica posizione e angolazione.
Le Brecce di JR, side e time specific, interagiscono con le architetture urbane e aprono nuovi scenari possibili, analizzando il rapporto tra architettura storica e urbanizzazione.

La prima opera di questo genere, appare in Italia nel 2020, sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze.
In un periodo di pandemia e lockdown, in cui a causa del Covid-19 gli spazi culturali (e non) sono rimasti chiusi per troppo tempo, JR ha permesso ai cittadini fiorentini di riaprire e riappropriarsi di un luogo simbolo per Firenze.
Sui 33×28 metri di installazione, JR rivela in esterno, un interno immaginifico dello spazio (non era infatti una semplice riproduzione dell’interno del locale, ma uno spazio espositivo in cui erano racchiuse le più emblematiche ed importanti opere della cultura fiorentina), una creazione composita attraverso la quale i cittadini e le cittadine hanno potuto riconnettersi con il loro patrimonio culturale.
Pochi mesi dopo una breccia appare anche a Roma.
Sulla facciata di Palazzo Farnese, Ambasciata di Francia, JR lavora su 600 metri quadri di installazione per poter “aprire” al pubblico il palazzo anche durante i lavori di ristrutturazione.

Per l’esposizione “Ferite”, JR ha realizzato a Roma un’altra breccia, all’interno di Galleria Continua, dalla quale è possibile perdersi tra i tetti della capitale, su cui svetta il Cupolone di San Pietro.

 

Panoramica della mostra 

La “Ferita” a Galleria Continua

Fotografia dell’installazione sulla facciata di Palazzo Strozzi a Firenze

Fotografia dell’installazione sulla facciata di Palazzo Farnese a Roma

L’anamorfosi della “Ferita”