L’arte crea dipendenza (e non vogliamo la cura)
Mostra collettiva – Rome Art Week 2025
Opening: 22 ottobre 2025, ore 19:00
Ingresso libero e aperitivo
Craving Art – Art Gallery
Via Casperia 33 – Roma, zona Trieste
In mostra dal 22 al 29 ottobre 2025, ore 16:00–20:00 (lun–sab)
Alla Craving Art – Art Gallery, la mostra collettiva inserita nel programma ufficiale della Rome Art Week 2025 racconta una verità che accomuna tutti gli artisti: la necessità irrinunciabile di creare.
“L’arte crea dipendenza (e non vogliamo la cura)” celebra quella forma di ossessione incontenibile che spinge a dipingere, scolpire, fotografare e inventare mondi.
Ogni artista in mostra trasforma la propria urgenza creativa attraverso un linguaggio personale, rendendo visibile ciò che di solito resta invisibile.
L’atto creativo non è solo un gesto estetico o un modo di interpretare il proprio tempo, ma è soprattutto una necessità: esprimersi per esistere.
La mostra invita il pubblico a condividere questa stessa smania, perché la dipendenza dall’arte non appartiene soltanto a chi la produce, ma anche a chi la guarda, la sente e ne esce sempre trasformato.
Craving Art conferma così la propria visione di un’arte vissuta: un’esperienza emotiva e autentica, in cui lo spettatore diventa parte di un unico, irresistibile desiderio creativo.
Gli artisti in mostra
Antonella Tofi, con il trittico Il giardino segreto, costruisce un itinerario sensoriale in cui il colore è protagonista. Ogni variazione cromatica è come un ricordo che riaffiora, sospeso tra nostalgia e stupore. La sua pittura svela quanto l’arte, come la natura e l’anima, possa generare una dolce dipendenza.
Ariana Zanella trasforma l’energia in pittura fluida guidata dai quattro elementi. Nei Mandala Chakra, i centri energetici diventano campi cromatici vibranti. Il suo gesto creativo è un impulso irrefrenabile che dimostra come l’arte sia una dipendenza da cui non vogliamo guarire.
Barbara Mileto (Babirûh) lascia che la smania creativa scelga il percorso delle sue Creature, fatte di carta e materiali di recupero. Sospese tra sogno e realtà, raccontano amore, fragilità e rinascita, incarnando la forza irresistibile dell’atto creativo che coinvolge chi osserva.
L’artista brasiliano Diego Busato (Diego B.) canalizza l’urgenza di creare lavorando la carta con una tecnica personale che unisce pittura, disegno e scultura. Le sue figure femminili, intense e misteriose, incarnano la complessità dell’animo umano, fondendo fragilità e forza in un equilibrio poetico.
Con AnimaCreativa: manifestazioni di luna nuova, Ele esplora l’arte come esperienza meditativa e intuitiva. Le sue opere, nate durante le notti di luna nuova, sono guidate dall’ascolto interiore e rielaborate digitalmente, in un dialogo tra materia e luce, intuizione e tecnologia.
Biologa e pittrice, Mariafrancesca Pietropaolo trasforma la sua smania creativa in gesti pittorici immediati e selvaggi. Nella serie Melodie Cosmiche il colore esplode tra luce e materia, in un dialogo tra infinito cosmico e interiore, dove creare diventa un impulso irresistibile.
Francesco Mariani (Rupez) è un artista autodidatta che osserva con voracità la quotidianità per raccontarla con un linguaggio visivo personale. Oggetti e simboli diventano storie autobiografiche che confermano come l’arte sia una dipendenza necessaria.
Gianni Boattini, fotografo, invita lo spettatore a perdersi nei suoi scatti rifiutando spiegazioni riduttive. L’arte, per lui, si attraversa con lo sguardo, con l’istinto e con il coraggio di oltrepassare la superficie per lasciarsi travolgere dalla sua forza misteriosa e irresistibile.
Luigi Lenarduzzi dipinge mondi in cui natura e umanità si confondono: una palma con volto umano, un gabbiano dagli occhi umani, simboli di vita e sensibilità. Le sue opere raccontano emozioni e contrasti, tra pace e dolore. Dipingere, per lui, è un bisogno vitale: una dipendenza da cui nessuno vuole guarire.
L’artista brasiliano Mario Schuster indaga la dipendenza contemporanea dall’immagine: quella smania di registrare tutto invece di vivere l’esperienza. Nelle sue opere, nate dopo una visita al Louvre, l’arte diventa specchio di questa ossessione collettiva di “esserci”. Ma dietro questa smania si nasconde la dipendenza che l’arte stessa genera.
Nei mosaici di Mario Riccardo Balzano, il mito dionisiaco diventa simbolo dell’energia creativa che travolge e rinnova. Figure e simboli antichi raccontano come l’arte, proprio come l’estasi di Dioniso, sia un impulso irresistibile. L’arte è una dipendenza che non cerca cura, ma libertà.
Michele Schirinzi esplora da sempre la profondità dell’animo umano attraverso un linguaggio astratto che traduce pensieri e stati mentali in forma visiva. Le sue opere raccontano la tensione tra appartenenza ed estraneità, luce e oscurità, concentrazione e dispersione. Ogni quadro è una necessità viscerale: creare è l’unico modo per non guarire dalla propria umanità.
Per Mirta Cocco la creazione artistica è un rito di metamorfosi continua. Nei suoi lavori, materia, corpo e memoria si rigenerano in un flusso inarrestabile, dove anche gli scarti diventano vita nuova. L’arte per lei è un impulso vitale che cura, una dipendenza luminosa che trasforma e porta alla rinascita.
Pittrice iperrealista, Oksana Kolosyuk trasforma la natura in un’esperienza sensoriale totale. Nei suoi frutti monumentali lo sguardo si perde nei dettagli, in un atto di pura contemplazione. L’artista ci invita a riconnetterci con la Terra come organismo vitale: dovremmo tutti essere dipendenti dalla bellezza del mondo, e nessuno dovrebbe mai guarirne.
Nelle opere dell’artista cilena Roxana Urra convivono ironia e malinconia, fragilità e ribellione. Le sue figure sono sospese tra sogno e inquietudine, tra fiaba e incubo. Nei suoi dipinti l’arte diventa impulso vitale e atto di resistenza: l’unico modo per affrontare l’esistenza e portare luce là dove c’è ombra.
La smania creativa di Sonia Laiacona è tangibile. Le sue donne dai corpi esili e dai volti enigmatici nascono come impulsi irrefrenabili della mente e dell’anima. Disegnare e dipingere è un atto catartico: un’energia creativa che riesce a placare ogni tormento interiore.
Le opere di Stefania Grazioli sono fitte trame di segni, figure e geometrie che si rincorrono plasmando riflessioni sull’animo umano: vuoti e pieni che definiscono fragilità ed equilibrio. In ogni sua opera l’arte diventa una dipendenza per l’osservatore.
Le opere di Stefano La Rocca, realizzate a coltello, sono tratti materici e gestuali che traducono l’urgenza del pensiero in pittura. I suoi quadri diventano spazi di dialogo tra diversità e unità, dove l’arte è esperienza condivisa e riflessione sulla connessione tra gli individui.
Eventi
Durante la Rome Art Week si terranno due eventi presso la Galleria Craving Art:
Venerdì 24 ottobre alle 18:30, l’artista Mirta Cocco sarà protagonista della performance Fluttuando, un viaggio poetico tra sogno e realtà che unisce teatro, poesia, canto e improvvisazione sonora. L’evento culminerà in un gioco collettivo ispirato alla sua installazione omonima, in cui i frammenti di un flute rotto diventeranno elementi di rinascita e co-creazione, simbolo della potenza rigenerativa e contagiosa dell’arte.
Sabato 25 ottobre dalle 17, Stefano La Rocca guiderà il pubblico nella performance INTER●AZIONE – Jam Painting, durante la quale ogni gesto e colore diventeranno dialogo e condivisione. Un’esperienza intensa e coinvolgente che testimonia come l’arte sia una passione che crea dipendenza.
L’opening di mercoledì 22 ottobre alle ore 19:00 e gli eventi di venerdì 24 e sabato 25 ottobre presso la Craving Art – Art Gallery, via Casperia 33 (Zona Trieste, Roma), sono a ingresso libero e gratuito.
Durante le serate sarà offerto un aperitivo ai visitatori, che non soltanto contempleranno arte, ma ne diventeranno parte attiva.
