Davide Di Vico, incisore e artista nasce nel 1968 a Roma, intraprende la carriera artigiana presso la bottega di Anacleto Bottoni che scopre le capacità d’incisore di Davide che inizia una ricerca su vasta scala nell’ambito romano, frequentando abili incisori e orafi quali: Otello Santucci, Franco Germani, Valerio Puliti, ed Elvio Sorrentino. Apprende le loro tecniche e inizia la sua attività professionale nel 1989.
Svolgendo l’attività di orafo e incisore, Davide sviluppa la vena artistica che trova conferma nella manifestazione – mostra collettiva “Just a moment please” a cura di Giuseppe Ussani d’Escobar e che si tiene a Roma nel 2014 presso la Terrazza del magnifico Palazzo dei Congressi, nel metafisico quartiere dell’Eur. In questa occasione, Di Vico realizza una performance che consiste nell’incidere a bulino su una lastra di rame una linea simbolizzante la vita che scorre prendendo imprevedibili direzioni. Davide si lascia scorrere sulla grande lastra in una magica simbiosi con la linea della vita.
Davide proviene dalle periferie romane con il suo bagaglio di emozioni, suggestioni e pensieri che sempre emergeranno con febbrile creatività dalle sue opere e installazioni. L’artista non dimenticherà mai la “strada” quale grande maestra di saggezza e di esperienza, riconoscendovi le proprie concrete e oniriche radici.
Nel suo subconscio ha sempre vissuto una sua esistenza parallela un molosso, dolce ma forte, resistente, giusto e severo; con il suo “coming out”, nasce la prima Personale di Davide ovvero “Killer Dog” nel 2016. La mostra si tiene presso “La Porta Blu” di Alberto Parres a cura di Ussani d’Escobar e proietta sulla scena romana e nazionale l’alter ego di Davide: Killer Dog. L’artista si muove tra l’espressionismo e la Pop Art in un sottile equilibrio di segni e colori.
Davide nel 2018 realizza la sua Personale “Dreaming Robots” che inaugura nel 2018 con la settimana della RAW, ed espone una sognante invasione di macchine spaziali pacifiche che hanno il sapore nostalgico dei robots della nostra infanzia.
Nel 2019 partecipa a una Collettiva “11 x 11 pixel Studio Sotterraneo” esponendo un’incisione su carta fatta a mano stampata a rullo e intitolata “Astronave”.
In una società in crisi che ha perso il senso d’orientamento, certamente abbiamo necessità di ritrovare le vie dell’utopia e della fantasia, le uniche in grado di garantirci la sopravvivenza dell’uomo nella sua armonica fusione di mente e cuore.
Nel 2020 il 1 settembre partecipa a Trieste a una Collettiva “Memorie dal Sottosuolo cronaca da una pandemia” con l’opera “Astronavi”, presso la Sala Xenia e al Knulp a cura di Nanni Spano, Giada Caliento, Antonio Freni, Roberta Pastore e Massimo Premuda.
Nel 2021 partecipa alla collettiva “Festa internazionale dell’arte a Bologna e d’intorni infinitamente allargata” a cura di Sandro Malossini presso Ciano di Castel San Pietro.
Nel 2021 partecipa alla collettiva "C'era una volta la cartolina o forse ancora c'è" presso la Linea Arte Contemporanea (stamperia) di Roma.
Nel 2023 paertecipa alla collettiva "La Settimana Del Pensiero " presso Quintessenza in via Sabotino ,Roma