Second Chapter - Starship’s Crew at the Malta’s window
Nell’edizione precedente della RAW, duole ammetterlo, l’astronave di EvaKillerDog con la suameravigliosa squadra non era riuscita ad atterrare a Gozo e non aveva potuto insediarsi, con la finalitàdi riallacciare ponti tra civiltà e culture, lì dove l’arco della “Finestra Azzurra” era crollato. Una tempestaelettromagnetica aveva mandato in stallo i motori della navicella spaziale e aveva creato una qualcerta confusione a bordo. I prodi viaggiatori dello Spazio, e io con loro, avevamo rischiato di precipitarenell’oceanico e incandescente deserto del pianeta Marte e saremmo finiti arrostiti. Ripresa a faticaquota, grazie alle indubbie capacità tecniche della squadra, ci siamo ripromessi di portare a termine lamissione della “Finestra Azzurra” poiché i veri eroi non si arrendono mai! Così anche io nelle mie vestidi Curatore sono risalito sulla nave e ci accingiamo ad arrivare! si aggiunge al Team spaziale l’artistairaniana Shabbou Barkand che, con la sua scultura della Donna a cavallo dell’Uovo Cosmico, ciconduce in un emozionante e fantasioso viaggio dalle profondità del Cosmo agli abissi della MadreTerra. La celeste fertilità femminile, che si concretizza nella natura che rinasce rifiorendo ogni giorno enella creatività di pensiero, vuole ispirare le nostre riflessioni e contemplazioni di questo Universo nelquale viviamo e che abbiamo il dovere di amare, preservare e valorizzare. Infine si aggiungeranno igiovani e talentuosi artisti del Liceo Artistico di Grottaferrata, coordinati da Elettra Casali, con le loroopere “spaziali e cosmiche” che indurranno tutti noi “abitanti della Terra” a voler viaggiare sempre dipiù, poiché l’uomo per natura è Nomade!
First Chapter - Starship’s Crew at the Malta’s windowUna astronave si è andata a collocare nel punto esatto dove è crollato l’arco della “Finestra Azzurra”aMalta. Gli alieni hanno deciso di ristabilire il contatto tra i pilastri, avendo percepito, dall’alto del loroorbitare, il dolore e il disappunto degli abitanti di Gozo e dei turisti per tale grave perdita. L’uomo dasempre si è impegnato a costruire ponti tra Culture e Civiltà; creatura sociale non esprime la vocazioneall’isolamento. Dalla situazione puramente geografica del ponte che collega le rive di un fiume o le rivedel mare e che quindi consente di percorrere interi territori, nel caso contrario difficilmente accessibili esuperabili, si passa con disinvoltura al “ponte” che si edifica tra singoli individui, comunità e civiltà per iltramite del dialogo.La “Finestra Azzurra” di Malta era metafora del ponte spirituale e concreto che mette in contatto esublima l’immaginario di uomini che vivono in realtà diverse e lontanissime: questo è potuto accadereper il successo diffuso e popolare che ha da sempre riscosso la visione di questo arco naturale, volutoda Dio per la delizia dello sguardo attento e sognante della specie umana, grazie alla sua apparizionetelevisiva nella serie “Il Trono di Spade” e nel film “Scontro di titani” del 1981, ma ancora di più per lepromozioni turistiche relative alla bella isola.La stessa definizione attribuita all’arco di “Finestra Azzurra” evoca ovviamente la distesa del mare, masimultaneamente, l’apertura verso il cielo e di conseguenza ispira il viaggio della fantasia nel cosmo. Lanavicella, con il suo equipaggio di artisti e artigiani, deve essersi, possibilmente, sincronizzata su uncanale spaziale che trasmetteva il tragico avvenimento relativo alla scomparsa del miracoloso arco“acheropito” (ovvero “non realizzato da mano umana”). Così, il team di volenterosi e creativi è partito daun misterioso pianeta per raggiungere la nostra Terra e l’isola, dove hanno deliberato di atterrare e ditrasformarsi in installazione permanente, sostituendo la parte sospesa, precipitata a causa dellacontinua erosione delle acque e del vento.Si dava vita a un onirico progetto di Land Art che EvaKillerDog concepiva e i suoi compagni di viaggio,Gianluca Perciballi 3D ed Enrico Ciccolini 3D Printer, condividevano con passione e dedizione nelmaterializzarlo. L’arte sempre di più, oggi, assume forme e finalità innovative originali, grazie allecollaborazioni che si vengono a instaurare tra alte professionalità provenienti da diversi settori, cosìgermogliano e fioriscono in maniera del tutto spontanea i collettivi che hanno le dinamiche el’atteggiamento delle botteghe rinascimentali.
L’idea del “ponte”, quale veicolo di comunicazione tra sentimenti ed emozioni, è stata recentementerealizzata da Mark Nixon, dello studio di Londra Neon, che ne ha modificato uno ad Aarhus, inDanimarca, in strumento musicale, appendendovi nella parte inferiore dei tubi di alluminio anodizzato,che si muovono al vento e al tocco delle mani dei passanti, producendo suoni. Si potrebbe qualificarecome “Ponte Orchestra” vibrante, grazie all’intervento degli uomini e della natura che gli donano la suaprofonda, imprevedibile e inesplorata voce.Lorenzo Quinn era presente presso l’Arsenale di Venezia, in occasione della Biennale d’Arte 2019, conla sua installazione “Building Bridges”: questa consisteva in sei coppie di mani che, intrecciandosi,formavano un ponte ideale con lo scopo di unire gli argini, congiungendo e coniugando diversitàculturali e di pensiero.L’astronave di EvaKillerDog ben rappresenta il punto di contatto tra cielo e terra, tra il nostro mondoche decade ogni giorno a causa dell’inquinamento e dei danni climatici irrimediabili e i marziani che,forse, arriveranno in nostro soccorso, quando comprenderanno che ormai saremo giunti all’estremodelle nostre forze e saremo totalmente privi di risorse. L’astronave vuole essere perfino metafora delnostro cervello con le sue cavità e con i suoi molteplici ingranaggi dei quali abbiamo perso alcuni fili chesono andati bruciati, in definitiva l’artista osa sussurrarci che noi tutti dovremmo rimettere in moto inostri dischi volanti, dopo averli riparati, per recuperare quota nel volo e conseguire, dalle vertiginosealtezze, una visione più aperta del nostro universo, abbattendo le barriere tra razze e culture.L’astronave riapre la “Finestra Azzurra” sull’infinito del nostro cuore e della nostra mente, per il tramitedel prodigio della tecnologia digitale che permette al velivolo di comparire in 3D nella nostradimensione. A Gozo la medesima astronave potrebbe ancora evolvere in una proiezione olografavisibile solo da uno specifico punto della riva antistante. In qualità di critico d’arte e Curatore sono statoinvitato sulla navicella a far parte dell’equipaggio, sempre più spesso non vedo l’ora di mettere piedenuovamente sulla mia amata Terra, a volte è monotono girovagare nello spazio, anche se i mieicompagni non sono affatto noiosi. Ed ora trasmissione chiusa dallo spazio infinito e come direbbeSpock del famoso Star Trek: la nostra “missione è quella di esplorare strani nuovi mondi alla ricerca dinuove forme di vita e di nuove civiltà per arrivare coraggiosamente là dove nessuno è mai giuntoprima!”.Chief Curator – Space Mission A.D. 5020 - dall’orbita del Pianeta MaltaGiuseppe Ussani d’Escobar