On Kawara e il concetto di tempo

On Kawara e il concetto di tempo

Il tempo come ossessione

On Kawara è stato un artista concettuale giapponese.

Famoso per la sua ossessione per il tempo è, infatti, autore di circa duemila tele che riportano la data del giorno in cui sono state realizzate: è la famosa Today Series, nata il 4 Gennaio 1966. 

La data è sempre chiara dipinta su sfondo scuro e secondo la convenzione linguistica del paese in cui On Kawara si trova in quel momento; talvolta allega alle opere pagine di giornali della stessa giornata.

La curiosità è che se l’artista non riesce a finire l’opera entro la mezzanotte della data dipinta essa verrà definitivamente distrutta. 

All’apparenza le opere risultano tutte simili sebbene le date siano diverse, eppure sono da considerarsi uniche come i giorni che passano e che, pur avendo varietà di avvenimenti, accadono all’interno di una stessa “cornice”.  

Possono essere opere che non sembrano avere qualcosa da dire all’osservatore, in quanto risultano totalmente oggettive, eppure, quando ci si imbatte in una data legata profondamente alla nostra vita, allora assumono connotazioni decisamente evocative.

Vi è un intreccio in queste opere tra vita personale e mondo: Kawara rappresenta sulla tela sia la sua esperienza del tempo che passa, con la data che indica l’inesorabile passare dei giorni, sia il tempo del mondo attraverso l’utilizzo delle pagine del giornale del giorno stesso, a dimostrazione che il tempo scorre e di nulla si può essere certi se non del fatto che domani sia un altro giorno che chissà cosa ci riserba. 

Un’altra opera di Kawara legata al concetto di tempo è One Million Years che consiste in libri divisi in due parti, Past e Future contenenti in ordine cronologico gli anni, un milione nel passato, un milione nel futuro. Un’opera incredibile dal punto di vista concettuale in quanto serve per far rendere conto l’osservatore del poco tempo a disposizione su questo mondo. Da qui, dalla volontà di superare questa paura dello scorrere del tempo, Kawara ci presenta le date scritte come a volerci dire “sono solo dei numeri” ed esorcizzare così la nostra finitezza.