Durante l’estate 2025, Christine Jean ha realizzato un insieme di inchiostri di china su grandi formato intitolati La vita sognata degli astri. Per creare queste opere ha utilizzato frammenti di vetro rotto come matrici. L’aspetto cristallino e minerale di questi ritagli di vetro risuona, per lei, con gli assemblaggi di marmo e alabastro scoperti a Roma nella basilica di San Paolo fuori le mura. Queste “follie minerali”, racchiuse in una geometria architettonica, ci proiettano in una dimensione cosmica. Incarnano i movimenti e le tensioni del mondo e della natura, istanti pietrificati di una metamorfosi, l’evidenza di un’energia invisibile.
In questi inchiostri ha inoltre integrato le impronte su carta realizzate a Roma sui muri della Porta San Paolo, sui muri esterni del cimitero acattolico, sulle mure Aureliane…
Come si trasformano le tracce del tempo, le crepe, le rovine e l’erosione per far emergere nuove forme, la promessa di nuove vite?