Dopo avere concluso il rapporto professionale con l'Università e avere conquistato lo stato di “pensionata” ho rispolverato alcune attività lasciate in sospeso o praticate saltuariamente durante gli anni precedenti.
Ora fotografo, incido, stampo, costruisco oggetti. Lavoro spesso da sola, ma collaboro anche attivamente con gruppi e associazioni culturali sia per la fotografia (sociale, naturalistica e sperimentale) che per l'incisione e per il libro d'artista. Lavoro con tecniche incisorie tradizionali (acquaforte, acquatinta, ceramolle e punta secca) e sperimentali. Stampo nel mio laboratorio.
In fotografia utilizzo spesso le antiche tecniche ottocentesche (cianotipia, callitipia, gomma bicromata, ecc.) partendo dalla fotografia digitale e utilizzando per il trasferimento dell'immagine sulla carta sensibilizzata con sali ferrosi la luce del sole, quando possibile, o lampade a raggi ultravioletti.
Ho partecipato a numerose mostre collettive e alcune personali, a biennali di incisione e fotografia in Italia e all'estero. Le mie opere, i miei libri d'artista e libri oggetto hanno vinto numerosi premi.
Non so quanto sia condivisibile, ma riesco a pensare solo facendo (sono negata per la teorizzazione astratta); ho bisogno di rivangare la memoria e le idee, riconsiderare il passato e quello che ho pensato, trasformandolo in cose che si tocchino e in immagini che parlino: non è fondamentale che piacciano.
Quanto più costruisco, tanto più sorgono nuove idee e sono animata dall'urgenza di realizzarle.
Il pensiero che è partito dal passato si fa attuale: rivive nel tempo presente cambiando veste. Non ho la pretesa di “fare arte”; solo mi dispiacerebbe non potere rendere nulla di ciò che penso nelle mie immagini.