... Fotografie di rami e uccelli e alberi e campagne che si specchiano, replicandosi, affermandosi come a ribadire che l’arte ferma la morte, blocca il tempo, potrebbe dunque ipnotizzare il mondo e arrestare l’inesorabile entropia.
Un’altra poesia di Laura Anfuso: «l’albero / sale i rami / l’azzurro sporge / pure le radici / mai dimentica / ché il tronco abbraccia / e d’ombra calma / scende carezza». Accanto alcune cianografie di legioni di foglie cadute, geometrie ramificanti, chiome di pini e forse la mia preferita, quattro singolari e giovani pioppi lombardi cipressini intorno ad una panchina solitariamente sgombra. Non ci sono mai umani in questi scatti, l’uomo è lontano, espulso, resta solo nelle parole che cercano di incidere sulla carta come se fosse il becco d’un picchio che segna la corteccia d’un albero.
Quindi incisioni di corpi umani disegnati come se fossero vegetali, la stessa fantasia che molti anni fa portò certi fumettisti a immaginare The Swamp Thing, la cosa della palude, un uomo assassinato che venne ricostruito dai vegetali in forma semiumana, vivendo in un ambente nuovo ma ricordando anche qualcosa della vita precedente. Noi che amiamo passare del tempo nei boschi cerchiamo di diventare come si dice selvatici, o più selvatici, ovviamente sta tutto nella nostra testa, semplicemente ci piace o ci piacerebbe così.
Alfine è la volta dei cieli, gli immensi stupendo cieli che ci sovrastano e contrappuntano. Lunghi cieli azzurri, mirabolanti corazzate di nuvole, acciaiose lune taglienti.
Ecco alfine i cofanetti, forse la forma di libro d’arte più interessante, o meglio quella che ti porterebbe a volerne uno: anch’io ne vorrei uno di questi cofanetti che dentro hanno poesie, foto stampe incisioni piccoli oggetti spille spillette pigne o semi o chissà cosa, qualsiasi cosa andrebbe bene. Anche la discografia conosce il fascino di questi esperimenti, e spesso l’uscita di cd attesi da un pubblico viene festeggiato grazie ad edizioni de-luxe, con tanto di materiali e cd extra, fotografie numerate, incisioni speciali. Il costo non conta: anche spendere 80 o 100 o addirittura 500 euro per un cofanetto del genere? Ci si porta a casa comunque una vera e propria opera d’arte. Scorrendo le pagine di questo ricap non ditemi che non avreste desiderio di possederne almeno uno… per il momento accontentatevi di questo che tenete naturalmente tra le mani...
(dalla prefazione di Tiziano Fratus al Catalogo della mostra)