Definito L’Yves Klein italiano, Vito Bongiorno è caratterizzato da una formazione artistica che spazia fra i corsi di disegno dal vero, di incisione, di modellato e scultura. Plasmano la sua personalità artistica anche le Antropometrie, la Body Arti e la Land Art.
Vito Bongiorno nasce nel 1963 ad Alcamo, in provincia di Trapani, trasferitosi a Roma si diploma presso il Liceo Artistico Statale, allievo di Mino Delle Sito l’aereo pittore leccese stimato da Tommaso Marinetti, completa la sua formazione seguendo i corsi di disegno dal vero e di nudo, di incisione, di modellato e scultura; successivamente si reca a Monaco di Baviera e a New York dove, entrato in contatto con gli ambienti artistici facoltosi, incomincia ad esporre le sue opere ispirate al “sintetismo della vita” – come lo definisce l’artista stesso- volto a riassumere la sintesi fra esperienza oggettiva ed espressione delle esigenze interiori.
Ciò che preme all’artista Bongiorno è far emergere se stesso mediante un proprio linguaggio, delineando uno stile personale nell’ambito delle correnti più innovative e aggiornate. Costanzo Costantini lo definisce l’Yves Klein italiano per le sue Antropometrie che richiamano quelle del noto artista francese. Ricordiamo la celebre Antropometria del 2008 e nel 2002 il dipinto di mezzo chilometro realizzato a Tarquinia, unico nel panorama dell’arte contemporanea.
Negli ultimi anni l’artista ha sperimentato il campo della Body Art e della Land Art. Nella Body Art l’artista considera il corpo un mezzo fondamentale di espressione artistica, nella Land Art, invece, usa l’ambiente come teatro dell’attività creativa generando così una fusione fra questi due movimenti artistici. Ricordiamo l’esposizione “Segno e memoria” del 2008 presso la Galleria Lombardi, l’anno successivo presenta “Internamenteinterna”, una mostra dedicata a Yves Klein, presso la Galleria Hybrida Contemporanea. Ancora in provincia di Roma nel 2009, precisamente nel Castello di San Giorgio a Maccarese, l’artista viene invitato a partecipare all’evento Un castello per l’arte contemporanea.
Nel marzo 2011 presenta e dona l’opera “My Hug” al Museo Centrale Montemartini di Roma in occasione dell’iniziativa “Emergenza Origami”. Sempre nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, espone l’opera “Bandiere d’artista” durante l’evento speciale dell’Electronic Art Cafe Roma a cura di Achille Bonito Oliva e Umberto Scrocca.
Negli ultimi anni l’artista, riflettendo sullo stato di fragilità in cui si dirige il nostro paese, inizia ad adoperare il carbone simboleggiante l’amarezza, l’inquinamento, la malattia e la spaccatura su cui verte l’umanità. Fra le opere cardini di questa fase ricordiamo Terra mater del 2012 al Museo MACRO di Roma, in occasione della fiera Roma Contemporary e in collaborazione con Inside Art. Nella performance suggestiva una modella, sinonimo di purezza, dipinta di blu si muove tenendo in mano un globo terreste le cui terre emerse sono realizzate con il carbone, simbolo dell’inquinamento ecologico e sociale caratterizzante la nostra epoca.
Importante per l’attività artistica di Vito Bongiorno è la vincita, nel novembre 2012, del premio internazionale Arte & Crisi, organizzato dalla rivista “INSIDE ART”, con l’opera “Handle with care”. Un altro traguardo significativo lo raggiunge nel 2013 partecipando al Premio Adrenalina organizzato dal Museo Macro e ricevendo il premio voto online categoria Gold e il premio del pubblico. Ancora nel 2013 entra a far parte della Biblioteca degli artisti della Quadriennale di Roma.
Siamo nel maggio del 2014 quando l’artista espone presso i Musei Capitolini nella Centrale Montemartini in occasione della mostra temporanea “Superfetazioni”, partecipando contemporaneamente alla Biennale di Viterbo e alla Triennale di Roma, presentata da Achille Bonito Oliva. Sempre nello stesso anno il Ministero della Pubblica Istruzione gli commissiona un murales di 6 metri all’interno della scuola “Paolo Baffi” di Fiumicino.
Risale al 2015 la personale dal titolo provocatorio “L’Italia brucia” presso la Galleria Sant’Andrea di Roma e successivamente, a Milano, esegue una performance dal titolo Exploit. Una sua opera viene inoltre richiesta dalla Fondazione Pistoletto di Biella per essere esposta permanentemente nella sezione “Muro del MAAM”. Nel giugno 2016 presenta “Black holes” alla Galleria Consorti in via Margutta a Roma, sempre nello stesso anno una sua opera entra a far parte della collezione del Museo del Mutuo Soccorso in collaborazione con il Dif Museo diffuso del Comune di Formello.
A gennaio 2017 partecipa all’Affordable Art Fair Milano e a luglio, dello stesso anno, presenta la personale dal titolo “Anime” alla Galleria Minima Arte Contemporanea Roma.
Nel 2018 la mostra “Metamorfosi materiche” presso la Galleria Fidia di Roma e nel maggio dello stesso anno partecipa alla V° Biennale di Viterbo.
A febbraio 2019 risale l’imponente opera “Our Planet” all’interno del Macro Museo d’arte contemporanea di Roma. A marzo realizza la scenografia in occasione del campionato italiano del 2° atto alla fonderia delle arti di Roma.
Attualmente è in preparazione la sua Antologica, prevista ad ottobre 2019, in occasione della giornata del contemporaneo che si terrà ad Alcamo (TP) presso il museo d’arte contemporanea di Alcamo MACA.
Il contributo artistico di Vito Bongiorno è una risorsa in questo momento di crisi che il nostro paese sta attraversando. Il suo “mondo artistico” è l’occasione per riflettere sul mondo che ci circonda.