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Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali fu istituito da Giovanni Spadolini, (con decreto-legge 14 dicembre 1974, n. 657 [atto originario | atto originario con aggiornamenti], convertito nella legge 29 gennaio 1975, n. 5 [atto originario | atto originario con aggiornamenti]- G.U. 14 febbraio 1975, n. 43), con il compito di affidare unitariamente alla specifica competenza di un Ministero appositamente costituito la gestione del patrimonio culturale e dell’ambiente al fine di assicurare l’organica tutela di interesse di estrema rilevanza sul piano interno e nazionale. (Organizzazione del Ministero per i beni culturali e ambientali con D.P.R. n. 805 del 3 dicembre 1975 [atto originario | atto originario con aggiornamenti])

Raccolse le competenze e le funzioni in materia che erano prima del Ministero della Pubblica Istruzione (Antichità e Belle Arti, Accademie e Biblioteche), Ministero degli Interni (Archivi di Stato) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Discoteca di Stato, editoria libraria e diffusione della cultura).

Nel 1998 con Decreto Legislativo n. 368 del 20 ottobre [atto originario | atto originario con aggiornamenti], viene istituito il nuovo Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a cui sono devolute le attribuzioni spettanti al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali alle quali si va ad aggiungere la promozione dello sport e di impiantistica sportiva e la promozione delle attività dello spettacolo in tutte le sue espressioni: dal cinema al teatro, alla danza, alla musica, agli spettacoli viaggianti.

Con Decreto-legge del 18 maggio 2006 n. 181 [atto originario | atto originario con aggiornamenti], le competenze dello sport sono assegnate al nuovo Ministero per le Politiche Giovanili e Attività sportive

Con la fine del 2006 i Dipartimenti sono stati sostituiti dal Segretariato Generale.
Il Segretario generale, per quanto attiene all’attuazione delle linee programmatiche dell’Area, si avvale delle competenze dei Direttori Generali, dei Dirigenti dei servizi, e, con funzioni di consulenza su temi specifici, dei Dirigenti Generali.

Con D.P.R. del 26 novembre 2007, n. 233 [atto originario | atto originario con aggiornamentipubblicato in G.U. n. 291 del 15 dicembre 2007 – Supplemento Ordinario n. 270 viene approvato il nuovo Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attivita’ culturali, a norma dell’articolo 1, comma 404, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 

Pubblicato nel Supplemento ordinario alla G.U. n.164 del 17 luglio 2009 il D.P.R. 2 luglio 2009 n. 91 [atto originario | atto originario con aggiornamenti] il nuovo regolamento di riorganizzazione del Ministero e di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali  improntato a misure di maggiore razionalizzazione, efficienza ed economicità della Pubblica Amministrazione, che introduce significative innovazioni mirate a esaltare l’azione di tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale nazionale e al contempo restituisce centralità alla salvaguardia del paesaggio nel contesto più generale delle belle arti. Tra le principali novità, infatti, vi è l’istituzione della Direzione Generale per la valorizzazione del Patrimonio Culturale, che consentirà maggiore incisività nella promozione e nello sviluppo di questo settore, con lo scopo di garantire una maggiore conoscibilità e fruibilità dei beni culturali. Importante anche la costituzione della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee. 

Nel 2013 il governo Letta affida le competenze del turismo al Ministero che assume dunque l’attuale denominazione di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo 
(Articolo 1, comma 2 e 3 della LEGGE 24 giugno 2013, n. 71 [atto originario | atto originario con aggiornamenti] pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2013, entrata in vigore il 26 giugno 2013)

Dal 21 ottobre 2013 l’Ufficio per le Politiche del Turismo passa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Dall’11 dicembre 2014 è in vigore il D.P.C.M. 29 agosto 2014, n. 171, recante il nuovo regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell’articolo 16, comma 4, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. (14G00183) (GU n.274 del 25-11-2014 )

Con il DM 43 del 23/01/2016, sono in vigore le modifiche al decreto 23 dicembre 2014, recante “Organizzazione e funzionamento dei musei statali” (Registrato dalla Corte dei Conti il 29 Febbraio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’11 marzo 2016 )
Con DM 44 del 23/01/2016, è in corso la riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, alla riorganizzazione, anche mediante soppressione, fusione o accorpamento, degli uffici dirigenziali, anche di livello generale, del Ministero. (Registrato dalla Corte dei Conti il 29 Febbraio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’11 marzo 2016)

Il 26 marzo 2016 entra in vigore del DM 44 del 23/01/2016  (Circolare n. 14/2016 – SG: Entrata in vigore – Fase transitoria e continuità amministrativa)
Con la riforma i principali musei statali sono divenuti istituti autonomi, dove i direttori, individuati attraverso bandi internazionali, agiscono secondo i più moderni e attuali criteri di gestione museale, mentre i numerosi istituti presenti sul territorio, ognuno guidato da un funzionario, sono coordinati dai 17 poli museali regionali in un costante e progressivo dialogo con le reti dei musei civici e diocesani per far crescere a tutto vantaggio della cittadinanza il patrimonio diffuso di cui sono ricchi i nostri territori.
La riforma unifica le responsabilità di tutela nella sola Soprintendenza per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio, aumentando i presidi sul territorio la cui distribuzione è stata definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della estensione territoriale. (Comunicato di approfondimento: Aumentano i presidi di tutela archeologica e nascono nuovi parchi archeologici autonomi)

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