Jenni Holzer è un’artista concettuale statunitense, membro dell’ARS (Artists Rights Society) di New York.
La parola è il suo mezzo di espressione artistica: sin dagli anni ’70 ha innalzato l’arte concettuale a vero e proprio “concetto” anche nella sua rappresentazione estetica.
A partire dal 1977 dà, infatti, vita alla serie Truism (verità ovvie), affermazioni brevi e concise che vanno a colpire il senso comune e ogni tipo di pregiudizio da diffondere per la città attraverso pezzi di carta: possono essere considerati gli antesignani del guerrilla marketing perché hanno la capacità comunicativa del manifesto pubblicitario.
Sono affermazioni ipnotiche che trascinano lo spettatore inconsapevole a cambiare visione sulla tematica trattata: guerra, politica, violenza o morte.
La Holzer ha capito come una singola parola possa pesare nella nostra mente per un certo periodo di tempo.
I suoi truismi, partendo da frasi note, si trasformano in ammonimenti, provocazioni o semplici riflessioni che vogliono dare a chi legge la possibilità di aprire la mente.
Dapprima queste frasi si sono diffuse su supporti facilmente distribuibili e fruibili come magliette, volantini, cappelli, per poi passare, negli anni ’80, ai grandi pannelli pubblicitari di New York, come il “Spectacular Board” con il messaggio Protect me from what I want; come si vede non sono messaggi pubblicitari che invitano chi legge a comprare qualcosa, ma moniti per riflettere di più su se stessi ma anche sul mondo che ci circonda.
Nel 1995 la Holzer decide di sfruttare la nascita di internet realizzando il suo sito adaweb in cui vi sono, in forma anonima, le sue frasi continuamente aggiornate. L’anonimato è una scelta: serve per dare maggiore forza e impulso ai messaggi trasmessi.
Per fare questo, però, questa artista negli anni ’70 scopre la luce al led che le dava l’impressione di riuscire meglio a dare alle sue frasi autorevolezza, aggiungendo un tono in più alla normalità.
Con i led crea stecche luminose, Laments, in cui fa scorrere frasi sulla morte di uomini, donne e bambini cercando, così, di trasmettere forti messaggi in modo incisivo e diretto.
Negli anni ’90 la Holzer inizia a spostare il suo interesse sulle facciate degli edifici di tutto il mondo, “Projections”; su cui proietta frasi che si susseguono una dopo l’altra come titoli di coda davanti allo spettatore piccolo e “indifeso” posto di fronte.
Dunque, non più cartelloni pubblicitari ma superfici che sono in continuo divenire e danno quel tocco di imprevedibilità all’opera stessa, perché il risultato finale e reale si potrà vedere solo una volta che si proietteranno le parole.
Jenni holzer è un’artista non interessata alla fama ma al sociale: è impegnata a trasmettere messaggi che denuncino situazioni ingiuste andando così a stuzzicare l’uomo e la società perbenista.
Dalla serie Truism (1977-1978):
“Uno sforzo sincero è tutto quello che puoi chiedere”
“Non aspettarti che la gente sia quello che non è”
“Se non lasci il segno rinunciaci”