Era il 1990, quando usciva l’album di Paolo Conte Parole d’amore scritte a Macchina, un titolo che oggi ha un sapore di vintage, inchiostro nero, sigarette spente accompagnate dalla voce sensuale e avvolgente del cantante piemontese; in copertina troviamo un ritratto dello stesso Conte realizzato dal grande fumettista romagnolo Hugo Pratt (nome d’arte di Ugo Eugenio Prat) nato il 15 giugno 1927. La sua tecnica inconfondibile e le sue storie travolgenti, capaci di far viaggiare la mente di centinaia di lettori dopo quasi 50 anni, rispecchiano le canzoni e i testi di Paolo Conte, il cui stile senza tempo non finisce mai di trasportare l’ascoltatore in un’altra epoca.
Erano già gli anni 90’ quando Paolo Conte pubblicò il suo album: esistevano già i primi mp3, andava di moda la dance music e nascevano i primi gruppi rap italiani. Hugo Pratt era ormai uno dei fumettisti più celebri grazie al personaggio di Corto Maltese, un marinaio malinconico del tutto lontano dall’eroe classico. Cinico, individualista, dedito ai piaceri della vita, che abbandona la vita legale seguendo la strada della pirateria, è un personaggio che cela uno spirito irrimediabilmente romantico e carico di malinconia anche nelle scelte più difficili. Come ci ricorda Gianni Brunoro, Corto Maltese, è il vero protagonista romantico poiché è sì spesso alla ricerca di oro, ma solo dei tesori scomparsi e delle città leggendarie, dimenticate dall’uomo.
La sua ironia nei confronti dell’esistenza, è uno specchio della vita del suo autore Hugo Pratt, che non ha mai smesso di far viaggiare i lettori, raccontando di luoghi lontani e avventure tra i mari sullo stile di Jospeh Conrad e Robert Louis Stevenson.
La stessa ironia e leggerezza le ritroviamo nei testi di Paolo Conte, il quale è stato celebrato da Hugo Pratt in una serie di illustrazioni curate da Vincenzo Mollica, dal titolo Le canzoni di Paolo Conte, venti disegni che descrivono, nel perfetto stile dell’autore romagnolo, alcuni tra i brani più significativi dell’artista.
I suoi schizzi veloci, le linee morbide e i personaggi che con lo sguardo scrutano l’orizzonte, ricordano la sensualità di alcune armonie delle musiche di Paolo Conte, che addolciscono la durezza dei suoi personaggi, come il cinismo di Corto Maltese o dei criminali raccontati da Hugo Pratt durante le sue avventure.
Paolo Conte ha anche collaborato personalmente alle musiche dello spettacolo Corto Maltese, presentato nel 2002 al Teatro Gustavo Modena di Sampierdarena, ispirato alle avventure del celebre pirata italiano.