Nomas Foundation non è uno spazio come gli altri; nata nel 2008 l’istituzione si è fin dall’inizio contraddistinta nel panorama romano per la sua promozione della ricerca e della sperimentazione in campo artistico. La sua mission viene portata avanti con estremo coraggio, organizzando numerose mostre ed eventi culturali, dove al centro dell’attenzione vi è sempre un elemento costante: ricerca e promozione di quegli elementi sperimentali che non sempre in campo artistico hanno il giusto risalto che meritano. Gli spazi di Nomas riescono sempre a dare la giusta rilevanza alle installazioni ed alle opere che vi vengono presentate, perché molto variegate sono le espressioni artistiche ospitate nei suoi spazi.
Ma non è solo l’arte nella sua purezza, bensì anche il suo connubio con altre espressioni culturali, ad essere parte integrante della mission di Nomas, come i vari progetti educativi che vengono portati avanti, i talks, convegni e le reading rooms, che vedono anche la collaborazione di accademie, musei ed istituzioni culturali.
Nomas Foundation concepisce che l’arte contemporanea si offre come un dispositivo per analizzare questioni di ordine storico, artistico, filosofico, sociologico, antropologico, economico, scientifico e politico, mettendo in luce la criticità del dibattito tra arte e società.
Nomas Foundation, che ha sede in via Somalia 33, aderirà anche quest’anno a Rome Art Week, e proprio nei giorni della rassegna inaugurerà la personale di Julien Bismuth, denominata Hiaitsiihi, dal nome di una popolazione seminomade che vive di caccia e pesca nelle foreste dell’Amazzonia, in piena simbiosi con la natura che la circonda. Il lavoro parte da uno studio della cultura e della struttura sociale di tale popolazione, che è stato portato avanti tra il 2016 e il 2017.
Alessio Colacchi