L’installazione visiva e sonora di Cinzia Colombo e Margherita Taticchi è frutto di un esperienza di “condivisione a distanza” vissuta durante il lockdown dello scorso anno. Ogni giorno si sono scambiate poesie e pensieri tramite messaggi vocali, in quella modalità di connessione - simile ai carteggi epistolari -che permette di essere in contatto quando si è disponibili per la comunicazione e l’ascolto, in un tempo differito che si fa tempo interiore. Da quest’esperienza è nato il progetto “Due ma non Due” che ha unito le ricerche artistiche dell’una e dell’altra in un opera che mette insieme le fotografie e gli scritti di Margherita Taticchi ai disegni e i ricami di Cinzia Colombo, avvolti nel suono di una rilettura a due voci del testo rielaborato di quegli scambi vocali. Opera che nel suo complesso restituisce il senso di immersione intima, impegno, resilienza e persistenza proprio della pratica artistica, per molti versi simile allo sforzo che è stato necessario a tutti noi per mantenere un senso di vitale continuità con i nostri progetti di vita durante il lockdown.
“Ero a casa, come tutti del resto in quel momento e mi arriva un messaggio audio di Margherita che mi chiede se le leggo la poesia di Mariangela Gualtieri: ‘nove marzo duemila venti’. Per motivi che non ricordo passa qualche giorno ma dal 13 marzo fino al 3 maggio 2020 non ho mai smesso di leggere una poesia al giorno e inviarla alla mia amica… poi, un poco alla volta, alle poesie si sono aggiunti pensieri, altre poesie, scritti e in questa strana corrispondenza sonora si è creata una relazione intima, ci siamo scoperte, diversificate, incontrate… ma quello che ho sentito con forza è che ci siamo incoraggiate, sostenute e un po’ anche curate…Finito il periodo di chiusura abbiamo sentito il desiderio di non disperdere questo nostro momento prezioso. Gli audio, due per ogni giorno, che entrambe reciprocamente ci inoltravamo li abbiamo elaborati, ognuna a suo modo, trasformandoli in scritti. Io li ho poi ricamati, nel retro però le parole lasciano lo spazio ad una strana scrittura sembra un antico alfabeto non più leggibile, solo i nomi degli autori e i titoli delle poesie che ci hanno accompagnato in questo tempo rimangono. Ho associato alle pagine ricamate i disegni di una bambina nell’arco dei suoi primi 15 anni di vita che ho ritagliato in pezzi, frammenti di un passato, ricordi, parti di un tutto che in quel momento non poteva essere un intero. Questi disegni hanno sul retro le orme, timbri delle piante del giardino, altro sostegno ineludibile per me durante la reclusione e parte fondante del dialogo che con Margherita abbiamo scoperto e condiviso.” Cinzia Colombo
“Nato nei giorni del confinamento per il covid 19, questo lavoro prende vita dal ‘carteggio’ virtuale tra me e Cinzia. Un WhatsApp al giorno per tutta la durata del lockdown, ci siamo scambiate pensieri, accadimenti, stati d’animo e spesso poesie di autori vari. Ognuna di noi li ha poi rielaborati sotto forma di brevi poesie. Per ogni giornata ho scritto un pensiero di/per Cinzia e uno per me, illustrato da una foto simbolo. Così, dall’immagine con la grata di una prigione del primo giorno, il 13 marzo, passando per il tuffo di una pittura pompeiana, e per un velo da sposa mosso dal vento, si arriva al 3 maggio. Lì: ‘con passo leggero appare di colpo una splendida aurora’.” Margherita Taticchi