Nell’era della comunicazione pervasiva e dell'interazione continua, iperattiva con i nostri simili, si ripropone più che mai una domanda: chi sono veramente gli “altri”?
“L’inferno sono gli altri”, rispondeva Sartre, secondo cui lo sguardo degli altri ci oggettivizza, ci fissa e cristallizza in una rappresentazione. E quanto può raccontare di noi agli altri la rappresentazione esteriore che diamo di noi stessi in un dato momento, il nostro modo di apparire, qui ed ora?
Che cosa può in questo senso mostrare la fotografia degli “altri”, della loro reale identità, del loro più intimo vissuto? II fotografo Fabrizio Intonti, da questa insuperabile dicotomia di interno ed esterno, di soggettività ed oggettività realizza di
perfetti sconosciuti, da soli o in gruppo, vicini o lontani, come se in quel momento fosse possibile superare il limite stesso del nostro sguardo sull'altro e stabilre una qualche forma di connessione.
Fabrizio Intonti è un fotografo fine art che vive e lavora a Roma. Per i suoi progetti ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali (Prix de la Photographie de Paris, International Photo Awards)
