PERFETTI SCONOSCIUTI IN CERCA DELL’ALTROVE-

La mostra Perfetti sconosciuti in cerca dell’altrove, ospitata presso AAIE Center for Contemporary Art, presenta il dialogo visivo tra due artisti provenienti da universi apparentemente lontani: Liao Junwei e Armando Gioia.

La mostra Perfetti sconosciuti in cerca dell’altrove, ospitata presso AAIE Center for Contemporary Art, presenta il dialogo visivo tra due artisti provenienti da universi apparentemente lontani: Liao Junwei, artista indipendente con base a Shenzhen, e Armando Gioia, figura storica della ricerca artistica abruzzese. A cura di Mariano Cipollini, la mostra costituisce un momento di intensa riflessione sulla materia, sul tempo e sull’azione creativa come forma di interrogazione ontologica.

 

I due artisti – che non si sono mai conosciuti prima – condividono una tensione comune verso la costruzione di un “altrove” interiore: un luogo immaginario dove segno e sostanza si intrecciano in un linguaggio trasversale, che non richiede traduzione. La mostra si sviluppa così come un territorio poetico di convergenza: un punto di incontro tra narrazione individuale e memoria collettiva, tra mitologia personale e riflessione universale.

 

Liao Junwei lavora con materiali come argilla, sabbia, carta e pigmenti, esplorando le trasformazioni cicliche della materia e il legame tra morte, rinascita e coscienza. La sua opera si fonda su un minimalismo simbolico, dove la lentezza della metamorfosi diventa un atto contemplativo. Attraverso il bianco e nero, Liao indaga i ritmi profondi della natura e della mente, trattando il corpo stesso come soggetto e materia trasformabile.

 

Armando Gioia, dal canto suo, elabora forme segniche, sedimentazioni e composizioni che nascono dal lutto e si spingono verso la riscoperta delle genealogie. Nella sua opera, la materia – che sia legno, ferro o sabbia – diventa supporto di un pensiero mitico, radicato nella memoria familiare e spirituale. Le sue opere non sono solo visioni, ma vere e proprie trascrizioni esistenziali, che si muovono tra racconto, simbolo e silenzio.

 

Perfetti sconosciuti, eppure idealmente prossimi, i due artisti costruiscono un dialogo che oltrepassa il dato culturale o geografico, restituendo al pubblico una mostra densa, intima e interrogativa. Attraverso le loro opere, l’“altrove” non è più solo un luogo da raggiungere, ma un processo da abitare.

 

BIOGRAFIA | LIAO JUNWEI

 

Artista indipendente. Origini familiari nella provincia dello Hunan, attualmente vive e lavora a Shenzhen. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti dell’Università di Scienza e Tecnologia di Changsha dal 1987 al 1990 e ha frequentato il programma avanzato post-laurea presso l’Accademia di Belle Arti dell’Università Tsinghua tra il 2014 e il 2015.

 

Ha realizzato mostre personali presso lo Young Art Museum di Shanghai (Pixel Deserto, 2025), l’Enlai Art Museum di Pechino (Bianco Nero Affilato Pieghe Strappo ed Eterno, 2024), la Nanzhong Xuetang di Shenzhen (Serie Pittura nel Sud, 2023), Jun Space a Shenzhen (tra cui Wabi-sabi è un’attitudine, Petali nel vento, entrambe nel 2021), lo Shenzhen Art Museum (Microcosmo Estremo, 2021), e la 9ª edizione di Art Shenzhen (Serie “Zhi”, 2021). Ha inoltre partecipato alla mostra Violenta l’umile presso Jun Art Museum (2019).

 

Ha esposto in collettive internazionali come Luce d’Asia presso l’Asian Art Museum di Fukuoka (2025), La Bellezza Qui – Dimensioni presso lo Shenzhen Art Museum (2024), ART SHOPPING al Carrousel du Louvre (Parigi, 2024), la Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea di Norimberga (2024), Partenza da Shenzhen presso il Red Cube Art Museum (2023), Omomorfia II e Omomorfia presso il Luohu Art Museum (2022–2021), painting426C presso Zhiyegallery di Shenzhen (2021), Non so – Cammino e Visione al Jun Space (2020), Six Languages presso Shenzhen Technology University (2020).

 

BIOGRAFIA | ARMANDO GIOIA

Nato nel 1960 a L’Aquila, dove vive e lavora. Ha partecipato alla Gran serata futurista 1909–1930 di Fabio Mauri nel 1986 (Teatro Goldoni, Venezia), e nel 1987 alla rassegna L’immagine ARTE SCIENZA TEORIA presso lo studio Marconi a Milano, con performance e testi di Fabio Mauri (Dio e la scena).

 

Le sue mostre personali includono: RI-VELATO (Centro arti visive F’ART, L’Aquila, 2024), La memoria del segno (Museo delle genti d’Abruzzo, Pescara, 2024), L’ombra e il suo rovescio (Associazione TRAleVOLTE, Roma, 2024), e numerose personali tra il 1986 e il 2000 in sedi come il Centro Multimediale Quarto di S. Giusta, la Galleria Luigi Di Sarro (Roma), ed Edizioni IL BULINO di Sergio Pandolfini.

 

Ha partecipato a importanti collettive tra cui: Expo Arte (Bari), Biennale ARTE SACRA (Pescara), Fondazione Michetti, Ripe 88 (Macerata), Premio Città di Avezzano, Biennale 1992-93 (Sassoferrato), Artist&!vent! (L’Aquila), Riflessi della Memoria (Tivoli, 2023), e Arte e spiritualità (TRAleVOLTE e Mubaq, L’Aquila, 2024). Dal 2009, dopo il sisma, ha continuato a operare con impegno etico e poetico sulla scena abruzzese.

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