Si informa il gentile pubblico che l’Accademia d’Ungheria in Roma resterà chiusa lunedì 23 ottobre in occasione delle festività nazionali ungheresi.
Metallomorfosi è la nuova mostra dello scultore ungherese Zosky, un viaggio nel mondo visionario della materia riciclata che diventa arte. Le sue opere nascono dall’assemblaggio di centinaia di componenti meccanici recuperati – ingranaggi, bulloni, lamiere, parti di motori – trasformati in sculture di grande potenza estetica e simbolica. Zosky lavora con precisione quasi ingegneristica, curando ogni giunzione, ogni raccordo, ogni equilibrio strutturale, ma allo stesso tempo lascia che la fantasia plasmi figure immaginifiche, creature ibride e forme che sembrano provenire da futuri distopici.
L’universo che propone è profondamente legato alle estetiche cyberpunk, steampunk e dieselpunk: mondi paralleli dove tecnologia e creatività convivono, dove il metallo diventa pelle, nervatura e respiro di organismi sconosciuti. Ogni opera è un dialogo tra memoria e innovazione, tra l’oggetto industriale ormai obsoleto e la sua rinascita come arte contemporanea.
Con Metallomorfosi, Zosky invita il pubblico a riflettere sulla trasformazione continua della materia, sul rapporto fra uomo e macchina, e sulla possibilità che ciò che è scarto industriale si rigeneri in poesia visiva. È un percorso che affascina non solo per la forza delle forme, ma anche per il messaggio etico e ambientale che porta con sé: la bellezza può nascere dal riuso, e il futuro può trovare radici nelle rovine del passato.