Può un corpo “difettoso” diventare l’emblema del fascino?L'evento si pone l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico,
sulla tematica del diritto della donna a vivere liberamente la propria femminilità.
Ribaltare i cliché. Fare dell’oggetto della discriminazione il luogo della supervalutazione.
Elevare il difetto, stigma dello scarto nella società dei perfetti, a emblema del fascino.
Per questo motivo nasce questo gemellaggio Roma/Milano, tra i due maggiori esponenti italiani di questo settore.
Il Boudoir rappresenta una forma di libertà sottile e potente: non si tratta di fotografare la donna svestita per assecondare il desiderio dell’uomo, bensì la donna si vuole far fotografare così com’è, con le sue peculiarità e le sue imperfezioni, si autocelebra in modo sano, autentico, libero e lo fa per se stessa in modo orgoglioso, fiero, spesso dopo aver passato anni a criticarsi, non accettarsi, o a lottare contro malattie gravi o per affrontare tematiche sociali, troppo spesso dimenticate insabbiate, come la disabilità, il cancro al seno, la sensualità nelle donne oltre i 60 anni, etc.
Questa mostra vuole essere quindi un monito, un inno all’autenticità dell’essere umano per ciò che è, vero, coraggioso, senza il timore di mostrare le proprie imperfezioni, perché sono proprio queste ultime che ci dicono chi siamo, ci differenziano gli uni dagli altri e perché, la perfezione signori non esiste!