Open Studio Stefania Mecucci

Homonili è una “monilizzazione” degli umani di cui l’artista tenta una riproduzione della forma. I materiali e le tecniche attraverso cui l’autrice si esprime rappresentano la trasparenza e la preziosità (...)

Homonili è una “monilizzazione” degli umani di cui l’artista tenta una riproduzione della forma.
I materiali e le tecniche attraverso cui l’autrice si esprime rappresentano la trasparenza, più o meno vacante o utopistica, attraverso la resina, la preziosità celata all’interno di ciascuno, attraverso i metalli utilizzati come la foglia d’oro e d’argento, l’instabilità del sentirsi tutti appesi ad un filo, simboleggiata dai fili di sospensione installativa di alcuni manufatti, l’attaccamento alla terra, tramite la terra cotta e l’esercizio dello sguardo a creare la tridimensionalità mediante uno sketch, un bozzetto, un frame di un’immagine onirica ancora più grande, infine lo slancio materico dello smalto che fuoriesce dal piano della tela per comunicare una sua dimensione esistenziale che prende forma e vita nella lucentezza di un linguaggio discreto, sempre piuttosto monocromatico.

Il gesto di “inglobare” nella materia quel lato prezioso che è presente in ciascuno di noi, più o meno celato o visibile, attrae il pensiero sul dubbio che talvolta la preziosità possa essere veritiera, ricondotta al reale o talvolta meno.

 

La “serialità” dei calchi produce forme apparentemente identiche sebbene tutte diverse l’una dall’altra, sia nella morfologia significativa sia nella specifica modalità e cromaticità allestitiva, proprio a significare la similitudine di ogni singolo individuo riconducibile ad una affine condizione umana pur sempre nella pluralità della moltitudine.

Ciascun colore utilizzato prende vita dalla simbologia dello spirito (blu), della passione (rosso rame), dalla preziosità (oro e argento). La varietà dei materiali raffigura la molteplicità delle espressioni e dei cambiamenti naturali lungo il divenire di ogni esistenza.

I rapporti tensivi dell’umanità nel tentativo di raggiungere propri equilibri e completamenti definiscono e creano nella tridimensionalità delle opere un movimento che possa orientarli dall’incompletezza dell’essere eternamente in ricerca, alla tridimensionalità di uno stato se non altro, almeno, di beatitudine.

Trasparenza e valore rafforzano quell’idea nascosta in ciascun essere umano, tutta da tirare fuori e far emergere con personalità e autenticità irriproducibili, che talvolta fanno fatica a venire allo scoperto.

Valeria Conticiani

Organizzatori

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