Con Les Femmes Fatales, presentata per la prima volta in occasione di Tasio Open Studio, l’artista apre al pubblico, in occasione della Rome Art Week, il proprio spazio creativo per mostrare una serie di lavori recenti dedicati alla figura femminile come archetipo, energia e presenza metamorfica.
Tali dipinti si distinguono per una sintassi visiva netta e dinamica: figure femminili senza volto, avvolte in campiture cromatiche pure, in cui la geometria si fa linguaggio simbolico. La struttura del corpo è scomposta in moduli poligonali e cromie sature — verdi, rossi, ocra, blu — che evocano una dimensione quasi liturgica. Le forme sintetiche e la frontalità ieratica rimandano a una figurazione arcaica, ma restituita attraverso un codice visivo pienamente contemporaneo, dove astrazione e figurazione convivono come due principi vitali in tensione.
Le opere instaurano poi un dialogo organico con il luogo che le ospita, i Vivai Mari, qui i corpi femminili si specchiano nella vitalità delle piante e dei fiori che li circondano. Esattamente come la natura, la figura muliebre diventa così simbolo di fertilità, rigenerazione e ciclicità, condividendo con il mondo vegetale una struttura generativa comune: il gineceo, la parte del fiore che, dopo la fecondazione, dà origine al frutto, analogamente al sistema riproduttivo femminile umano che genera la vita.
In questa analogia si iscrive perfettamente la riflessione di dell’artista, che restituisce alla donna il suo statuto originario di forza creatrice e matrice di trasformazione. Tasio trasforma dunque la donna in presenza che sboccia: non come ornamento ma elevandola a ente generativo, portatrice di bellezza, silenzio luminoso, fragranza interna, forma delicata ma potente.