FASE UNO a cura di Velia Littera
Carola Masini
Roberta Morzetti
Manuela Scannavini (arte performativa con la partecipazione di Alice Valente Visco)
Giuseppe Bartolomei
Gianni Brucculeri
Salvatore Cammilleri
Ferdinando Carbone
Antonio La Rosa
Sandro Scarmiglia
Stefano Trappolini
Giovanni Trimani
Fase è un periodo, uno stato di qualcosa, che segna un cambiamento rispetto a un periodo o stato precedente, e in genere determina ciascuno dei varî momenti di uno sviluppo. La fase uno, nell'anno 2020, verrà ricordata per sempre come un periodo storico che ha messo tutti difronte ad un'emergenza mondiale costringendo tutti a chiuderci in noi stessi, nel nostro bozzolo, a difenderci da un male invisibile.
Una categoria di addetti sono stati in prima linea e hanno combattuto una guerra sanitaria per nostro conto cercando di curare e salvare tante vite umane, persone sconosciute, un parente, un'amica, un amico, un conoscente. E chi è rimasto a casa inerme, ha cercato di raccogliere i pensieri e vivere questa fase della vita con dignità e speranza. Non tutti sono stati capaci di approfittare di un fermo imposto, tanti si sono disperati, molti hanno assorbito il dolore della perdita, tanti hanno vissuto un dramma interiore e hanno visto vacillare le proprie certezze. Molte persone invece hanno voluto sfruttare questi mesi di chiusura come un regalo, come una grazia ricevuta, come un segnale per dedicarsi a sé stessi. Il celebre scrittore Giacomo Leopardi affermava che "la solitudine è come una lente d’ingrandimento: se sei solo e stai bene, stai benissimo, se sei solo e stai male, stai malissimo".
Il mondo dell'arte ha subito un cortocircuito che porterà a una nuova dimensione. “Big ben ha detto stop”, è il caso di dire e si ricomincia. Durante la quarantena abbiamo imparato a dialogare molto di più, abbiamo avuto modo, pur se confinati, di parlare tanto di arte. Abbiamo assistito a confronti, webinar, video-riunioni, interviste. Insomma si è parlato tanto e si è visto molto sui tanti social. Ma l’arte è anche materia e dobbiamo vederla per apprezzarla. Non possiamo sostituire il monitor di un pc, di un tablet, di uno smart phone con la percezione effettiva della realtà. Siamo grati alla tecnologia che ci ha reso fisicamente distanziati, ma socialmente uniti attraverso i vari canali di comunicazione digitale, ha reso più vicino chi era lontano, ma è ora di tornare al confronto vis a vis nel pieno rispetto delle distanze.
L’artista, per antonomasia, produce le sue creazioni in solitudine, possiamo affermare che mai fu periodo più idoneo alla creazione di opere d’arte dal contenuto quasi unico, perché maturate e pensate in un periodo storico ben definito e circoscritto.
FASE UNO è una mostra collettiva d'arte contemporanea che mette insieme un gruppo di artisti che presentano, ognuno nel loro linguaggio artistico, lavori realizzati esclusivamente durante il lockdown. Sarà un modo per raccontare come l'arte è lenitiva e come riesce a testimoniare un determinato stato d’animo e di conseguenza avere un potere resiliente. Ora più che mai l’umanità ha bisogno di arte perché dà speranza, fa reagire al trauma, ci nutre. Un piccolo gruppo di artisti indipendenti che lasciano un segno e si aggiungono ai tanti attori della comunità artistica globale che negli ultimi mesi hanno prodotto tante forme d’arte. Arte e lockdown sarà sicuramente un binomio molto sfruttato in futuro, ma è necessario lasciare una traccia del passaggio. FASE UNO sarà una delle tante mostre che presenteranno arte prodotta durante quarantena obbligatoria e imposta dall’emergenza Coronavirus. Forse il concept e il titolo risulteranno banali, forse il messaggio della mostra sarà quanto mai utilizzato da grandi istituzioni a piccole gallerie come la nostra, ma in questo caso la banalità è obbligatoria. Ci sarà molto interesse per le opere prodotte durante la quarantena data la particolarità del momento, che ha messo il mondo di fronte a qualcosa che non avevamo mai visto prima, quindi, ai lavori prodotti durante la FASE UNO sarà attribuito un valore superiore, per via delle diverse tecniche sperimentate e dell’incredibile pathos che trasmetteranno.
La psicanalisi ci insegna che i momenti più vitali e creativi, sono il risultato di "tempi di crisi", di fallimenti e di cadute e nel nostro voler continuare a fare arte siamo certi che FASE UNO sarà una selezione di lavori che uniscono dopo la separazione.