Proiezione in studio: Un albero vivo per uno morto atto primo e secondo.
Il primo atto è stato realizzato nella fattoria di Fiorano: ho donato e messo a dimora nell'azienda agricola di via di Fioranello un alberello di Pino di 11 anni in cambio di un Pino morto che era stato piantato lungo i filari di vite. Il secondo atto è stato realizzato nell'ambito del progetto CONNESSIONI attraverso una sequenza di azioni all'interno della vetrina di ME.SIA S.PACE. L'albero morto è stato posto dentro la vetrina. 'Pino' invade lo spazio, la chioma è davanti al vetro e tocca la terra il tronco in diagonale sale verso il soffitto e le radici lo sfondano. L’albero ha compiuto già i 15 anni di età perché nella chioma è nascosta la parte femminile dell’albero, una pigna in miniatura non ancora completamente formata, che lo abita. Vecchi fantasmi possono ridestarsi quando un passato viene sotterrato impropriamente. I fantasmi che si creano per la morte reale di una persona cara o da vissuti significativi spezzati possono continuare a risuonare dentro, creando ombre e ostacoli tanto potenti da essere delle vere zavorre per la vita, in tutti i sensi. I fantasmi se liberati trovano riposo come antenati e permettono di riscoprire le radici infantili dell'esperienza, ridando alla fantasia il ruolo di sorgente di vitalità e significato.
Esposizione del libro "madre terra d'ombra bruciata" ancora in corso d'opera.