Gabriele Mannarino

Dati e contatti

Su impulso della madre, che dipinge da autodidatta, Gabriele Mannarino si appassiona fin da bambino al disegno e alla pittura. Vive parte dell'infanzia a Toronto dove a scuola incontra culture diverse e nel tempo libero fa esperienza della sconfinata e selvaggia natura canadese (da cui la futura, spiccata sensibilità verso le tematiche ambientali e il mondo degli animali).
Durante l’adolescenza, grazie a esperienze formative e lavorative molto diversificate, sviluppa le capacità che gli permetteranno in futuro di cimentarsi con linguaggi come la scultura, il ready made e l’upcycling.
Il diploma presso il Liceo Artistico Giorgio de Chirico rappresenta un momento chiave nello sviluppo delle competenze artistiche più accademiche, che culmina con un breve percorso all'Accademia delle Belle Arti di Roma. Frequenta ambienti punk romani e matura l’orientamento che lo porterà sempre a preferire percorsi personali e indipendenti rispetto a quelli accademici e convenzionali.
Al momento, il suo progetto più popolare è Mr Minimal, un impiegato camicia-e-cravatta con la testa fuori dalla scena, altrove, che, grazie all’ironia, alla grafica in bianco e nero e ai tratti essenziali, viene utilizzato per diverse iniziative di street art, in parte ancora visibili sui muri della Capitale.
Attualmente considera compiuto il progetto Mr Minimal e si dedica a una ricerca pittorica informale in cui il colore è predominante. Tuttavia, non ha abbandonato la grafica figurativa, il disegno e la lavorazione di materiali come legno e metallo, da cui nascono opere realizzate su supporti diversi.
"Levodopa" e "Titani" sono due suoi progetti recenti.
Il nome del primo deriva dalla sostanza precursore della dopamina, somministrata per il trattamento del Parkinson. Nell’ambito delle attività cerebrali, la dopamina ha molte funzioni, tra cui la regolazione del movimento volontario, l’umore, il sonno, l’attenzione e l’apprendimento ed è associata anche a stimoli che producono motivazione e ricompensa (come sesso, cibo, acqua, sostanze stupefacenti, musica, ecc.). Le opere di questa serie (acrilico su tela) rappresentano il potenziale della dopamina attraverso l’uso di forme, combinazioni e composizioni caratterizzate dall’uso di colori brillanti e saturi, confinati ed esaltati dall’uso del nero.
Il progetto "Titani" prende avvio casualmente dall'uso di scarti di legno come supporti per rappresentare animali e maschere. L'esercizio si è poi evoluto negli anni in un linguaggio consapevole che rimanda a figure mitologiche, idealmente archetipiche, caratterizzate da una colorazione intensa e rigorosamente bidimensionale. Il riutilizzo di oggetti di uso quotidiano, l'ironia e i rimandi ai temi ambientali rafforzano il legame di questa serie con il quotidiano contemporaneo.
Gabriele Mannarino non si dedica più alla street art da anni, ma pensa sempre che l’arte debba parlare al pubblico in modo diretto e disintermediato.
Lavora nel suo studio, nel quartiere di Giardinetti.

Il curriculum organico viene visualizzato solamente per gli artisti iscritti a CertArt che abbiano inserito le attività. Scopri di più su certart.com
Ladon (moaning in the morning) -acrilico su legno 150x35 cm (2021)-
Fibonacci -acrilico su tela 80x120 (2016)-
Atlas -acrilico su legno 55x120 cm (2022)-
Prism II -acrilico su tela 30x60x14,5cm (2021) -
Motherofallska -acrilico su legno (2022)-