Riccardo De Massimi nasce a Priverno (LT) il 4 dicembre 1960, abita e vive Roma fin da bambino.
Durante gli anni dell’adolescenza ha modo di entrare in contatto della reflex appena acquistata dal fratello maggiore, innamorandosi a prima vista.
Con lui sperimenta presto anche la magia della camera oscura: il silenzio della concentrazione nella fioca luce rossa, le vasche degli acidi, la palpitazione generata dal veder sbocciare l’immagine sul foglio di carta…
Parallelamente intraprende un percorso ininterrotto di conoscenza della storia dell’arte con particolare attenzione al lavoro dei migliori fotografi e pittori.
Negli stessi anni, oltre ad impegnarsi negli studi, inizia ad approfondire con passione quel patrimonio di riflessioni che la filosofia, le religioni e la psicologia hanno lasciato in dote all’umanità, divorando molti testi.
Superata la maturità, non soddisfatto di una conoscenza puramente concettuale, va alla ricerca dei valori e dei motivi che sottendono la vita degli uomini, delle motivazioni più profonde, dei significati con cui l’umanità dipinge la sua vita ed i suoi intenti, intraprendendo viaggi esplorativi in tutto il mondo.
A tutt’oggi ha visitato più della metà del pianeta, e in special modo l’Africa e l’Asia, alla ricerca di quelle civiltà, società e culture non ancora sopraffatte dalla globalizzazione e dove il senso del divino e delle tradizioni, i riti ed i passaggi ad esso connessi sono ancora molto radicati.
Tutto questo contesto umano, nella sua vastità antropologica, è stato il laboratorio fotografico della sua attività artistica che ha perseguito, con continuità fino a tutt’oggi.
La ricerca fotografica di Riccardo De Massimi ha cercato, anche prendendo a riferimento ideale le opere dei diversi artisti dell’immagine, di cogliere nei gesti, nelle emozioni e negli sguardi umani quegli elementi che, sia pur riscontrati in territori e società assai remoti, ci riguardano intimamente.