Sorta nel 1925 sotto la supervisione dell'architetto Angiolo Mazzoni, l'ex Dogana ferroviaria ebbe ruolo di controllo merci per via ferroviaria ed è oggi censita nella carta della qualità dei beni culturali. Consta di 24.000 mq, tra corti esterne e strutture interne, e si avvalora di una spettacolare vista sull'estesa zona d'archeologia industriale dello Scalo San Lorenzo.
Dal 29 agosto del 2015, dopo anni di abbandono, è stata riattivata grazie ad un'operazione di riuso nel rispetto delle sue caratteristiche originarie, senza interventi massicci di ristrutturazione ma partendo dal basso, dal cittadino e dalla volontà di creare un luogo di aggregazione dove arte, musica e cinema possano convivere in armonia, così da proiettare Roma ai livelli di altre città europee, che proprio sulle aree industriali dismesse hanno saputo reinventare spazi urbani collettivi, di scambio essenzialmente culturale.
Sopravvissuta al primo bombardamento ad opera degli americani nel luglio del 1943, ha ospitato il trasferimento della sede operativa dell'Agenzia delle Dogane fino al 2010.
Il progetto in quello che era considerato uno dei tanti edifici abbandonati nell'area metropolitana della capitale ha inizio nel rispetto della storia. Sono rimaste molte delle sue peculiarità originarie, dai binari abbandonati all'antica sopraelevata, dalle banchine per lo scarico merci alla segnaletica d'epoca.