Roberto Gramiccia, scrittore, critico d’arte, giornalista, medico nasce a Roma dove vive e lavora. Si è diviso fra responsabilità e incarichi apicali di tipo sanitario e un’attività giornalistica, di studio e letteraria inerente temi artistici e umanistici in senso lato. È stato per più di dieci anni direttore sanitario di una Struttura complessa, maturando una particolare esperienza nell’ambito delle problematiche relative alla studio, alla cura e all’assistenza nell’universo della fragilità. Questa esperienza fonda le sue riflessioni sul rapporto che esiste fra sofferenza umana e creatività ed è alla base di una sua originale teoria della fragilità.
Ha curato numerosi e importanti eventi espositivi tra cui, fra il 1996 e il 2015, otto grandi rassegne su Tano Festa, Pizzi Cannella, Cloti Ricciardi, Lucilla Catania, Giacinto Cerone, ancora Lucilla Catania, Franco Mulas e ancora Pizzi Cannella (importante personale all’Avana) e un gran numero di mostre collettive fra cui Seminario, Anomie del tempo e dello spazio, Doppia Coppia, Liberi Pensatori, Ulissici (dedicata a Emilio Villa), Mandala condiviso, L’âme. Omaggio a Renato Caccioppoli, Che cento fiori sboccino, Provare e riprovare, A piedi scalzi.
Ha pubblicato, nel 2000, La Medicina è malata. Il racconto della crisi di un’arte (Gangemi, vincitore del Premio Vanvitelli); nel 2002, Polittici 2001-2002 (Ed. Gli Ori); nel 2004, La regola del disordine. Renato Caccioppoli, un matematico ribelle (Editori Riuniti); nel 2005, La Nuova Scuola Romana. I sei artisti di via degli Ausoni (Editori Riuniti); nel 2009, Fragili Eroi. Ritratti d’artista. (DeriveApprodi); nel 2011, Il mondo dei mondi. Un dipinto di Pizzi Cannella (Carte segrete); nel 2012 Slot art Machine (DeiveApprodi); nel 2013 La strage degli innocenti (Ediesse); nel 2014 Arte e potere. Il mondo salverà la bellezza (Ediesse) e Vita di un matematico napoletano (EIR, selezionato fra i premi tre classificati, Premio Fiuggi)). Nel 2009 ha realizzato un film documentario sulla Nuova Scuola Romana, dal titolo I sei artisti di via degli Ausoni, selezionato dalla sezione Arti Visive della Rassegna internazionale “Doc Fest”. Nel 2016 il Museo Bilotti di Roma ha dedicato a lui e alla sua collezione d’arte la mostra dal titolo “Fragili eroi. Storia di una collezione” (per la cura di Alberto Dambruoso) che è stata visitata in due mesi da oltre 11.000 persone. Tra i fondatori dell’Associazione culturale Hidalgo Arte, colabora attivamente al giornale on line di queta Associazione. È attiva una sua pagina FB.
Ha collaborato con numerose riviste. Per oltre dodici anni ha scritto di arte, di cultura e di medicina (centinaia di recensioni e di profili d’artista) su un quotidiano nazionale («Liberazione»). Attualmente direttore della rivista «La Costituente». Gli interessi artistico-letterari e quelli sanitari hanno da sempre rappresentato per lui due facce di un’unica medaglia.