L’American Academy in Rome, una dinamica istituzione internazionale che sostiene artisti e studiosi offrendo loro lo spazio per apprendere, creare e favorire scoperte interdisciplinari, presenta la prima mostra dedicata all’influenza di un gruppo di donne pionieristiche che contribuirono a documentare l’archeologia e i paesaggi da nuove prospettive. In mostra dal 14 maggio al 9 novembre, Women and Ruins: Archaeology, Photography, and Landscape celebra esploratrici, archeologhe e viaggiatrici dei primi anni del Novecento che utilizzarono la macchina fotografica per documentare scavi che stavano rivelando importanti scoperte sull’antichità e sulle radicali trasformazioni dell’Italia dell’epoca. Le convenzioni sociali del tempo limitavano la partecipazione femminile ad attività culturali e scientifiche come l’archeologia. L’Accademia mette in luce i modi in cui un gruppo di donne americane, britanniche e italiane utilizzò la fotografia come strumento per comprendere il passato antico e per interpretare le trasformazioni sociali e politiche del proprio tempo.
“Dalla celebre archeologa Esther Boise Van Deman alle meno note sorelle Bulwer, le donne protagoniste di questa mostra dimostrano un impegno nel promuovere la conoscenza del mondo antico che continua ancora oggi a ispirare i borsisti e i residenti dell’Accademia”, ha dichiarato Peter N. Miller, Presidente dell’American Academy in Rome.
Le donne pioniere le cui fotografie sono presentate in mostra includono:
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Esther Boise Van Deman (1862–1937) – Archeologa americana specializzata in architettura romana, ha inaugurato lo studio delle tecniche costruttive antiche per datare gli edifici romani in tutto il Mediterraneo. Fu Fellow della American School of Classical Studies di Roma (1909) ed è nota per le sue ricerche sulla Casa delle Vestali nel Foro Romano e sul laterizio romano, principale tecnica costruttiva dell’età imperiale.
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Marion Elizabeth Blake (1892–1961) – Professoressa americana di Lingue Classiche e Fellow dell’American Academy in Rome (1925), ereditò le ricerche di Esther Van Deman sulle tecniche costruttive dell’antica Roma, contribuendo in modo decisivo allo sviluppo della storia dell’architettura romana. Women and Ruins espone le sue fotografie di monumenti e paesaggi romani.
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Le sorelle Bulwer, Agnes (1856–1940) e Dora (1864–1948) – Espatriate britanniche impegnate nella ricerca e documentazione archeologica nel Mediterraneo, collaborarono con Thomas Ashby, direttore della British School at Rome, realizzando fotografie per illustrare pubblicazioni scientifiche. Residenti a Roma fino al 1912, conobbero Esther Van Deman, Gertrude Bell e Maria Pasolini Ponti, e parteciparono attivamente ai circoli intellettuali di archeologi e studiosi. Le loro fotografie rivelano un approccio molto personale alla fotografia.
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Gertrude Bell (1868–1926) – Archeologa, esploratrice e diplomatica britannica, viaggiò ampiamente in Europa e in Medio Oriente fotografando siti e monumenti poi trasformati o scomparsi. Nel 1910 fu a Roma, dove tenne conferenze e visitò siti archeologici insieme a Giacomo Boni e altri studiosi. Con Esther Van Deman scambiò idee sulle tecniche costruttive. Dopo i suoi viaggi in Italia, tornò in Medio Oriente, dove ebbe un ruolo fondamentale nella politica locale e contribuì alla fondazione del Museo dell’Iraq.
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Maria Ponti Pasolini (1856–1938) – Filantropa, riformatrice sociale e sostenitrice dell’educazione femminile e della tutela archeologica, contribuì attivamente ai dibattiti sull’urbanistica e la conservazione di Roma documentando con fotografie l’architettura in pericolo nella capitale e nelle campagne. Ponti Pasolini organizzava un salotto internazionale in cui ospitava regolarmente alcune tra le più importanti personalità letterarie, artistiche, politiche ed economiche del tempo.