Tuffi e Dintorni

Mostra della pittrice romana Domitilla Verga


Una serie che scorre come un flusso di coscienza che eppure di-
pinge in ogni quadro sempre solo la stessa unica frazione di tempo.
Figure femminili degli anni ‘30, incastonate in un attimo fuggente fissato per l’eternità. Un attimo volatile che dura un istante, fotogramma di un gesto intercettato quando non è più quello di prima e
non è ancora quello del dopo: l’esatto istante in cui tutto deve ancora avvenire..
Donne sospese che d’osano impeti e ragione in bilico sul mondo.
Funambole, nuotatrici, velociste, cicliste, fotografate spesso nel momento del massimo sforzo.
R’esistono, stallano, sospese e leggere come fate, ma si sente che a sostenerle sono concentrazione e rigore.
Non c’è libertà senza rigore.
Rigore nel pensiero, nei gesti, nel ripetere il gesto e la fatica, nell’esercizio continuo di osare e desiderare.
Hanno risalito pensieri come montagne, allungato la mente e il corpo oltre confine e ora, in quell’attimo eterno, sanno restare sul colmo quando il loro è già superato, e spingono oltre vertigine
sapendo che un attimo ancora e saranno diverse. Forse Blu, non più rosa come bambine, ma Blu armate di squame, con ali spiegate a sorvolare se stesse, leggere e capaci di cadere nel Nuovo.
Libere di Esistere, non R’esistere.
Volatili e terrene, effimere e concrete dondolando sempre sull’essere e divenire.
Osa l’oltre e sarai lì, al centro del tuo altrove.

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