Iper Oggetti - Alessandro Zannier

Finissage della mostra e collegamento con Florianopolis

A.Zannier, 2021, Hyperobject Still Life 8, 150x150cm

A.Zannier, 2021, Hyperobject Still Life 8, 150x150cm


Nell’ultimo periodo c’è tutta  una generazione di artisti che si riconoscono nel movimento denominato “Arte Etica”  e che rappresenta la riabilitazione e il mantenimento di una ragione sociale, di un idea del lavoro artistico come quotidianità, dove l’arte ascolta e produce per una maggiore sensibilità della vita. Come cammino e visione del futuro, nella necessità di affrontare la complessità del reale elaborando nuove concetti e nuovi linguaggi.  Questi artisti assemblano il loro essere e vivere in questa società contemporanea piena di contraddizioni e di cambiamenti sociali in atto. Ne leggono e ne interpretano le valenze politiche, e come sempre elaborano il loro linguaggio espressivo per cercare soluzioni, per dare risposte o comunque denunciare quello che gli altri non vedono. Ma questo atteggiamento consapevole li porta sempre a volgere comunque lo sguardo verso le loro radici, verso la loro memoria. Ricerca di riferimenti. Ricerca di identità. Ricerca di energie rigeneratrici per proteggersi dagli altri e da loro stessi in un mondo che non ha più rispetto per nulla, che fa morire l’ambiente, che fa morire la vita, che sogna di distruggere la terra per una vita su Marte superando l’assenza di vie d’uscita come la vera condizione dell’uomo. Ma il loro lavoro, in cui si parla di continuità e trasformazione, trasforma in un modo viscerale l’arte in una funzione di rinascita.

Tra questi artisti si distacca la figura poliedrica di Alessandro Zannier artista concettuale che lavora con musica e arti visive, tra fisica, ambiente e big data con opere e concerti dal taglio multimediale che presenterà nella sua prima mostra personale a Roma un ciclo di dipinti e un’istallazione multi-mediale che con il titolo “Iper oggetti” ci costringe a pensare a problemi come lo stato comatoso degli oceani in cui le onde sonore generate dal movimento delle navi costituiscono un inquinamento acustico che sta mettendo a serio rischio numerose specie animali e altri fenomeni umani altamente impattanti sull’ambiente e sulla società globale.

Le opere pittoriche, apparentemente, strisce di colore cangiante, su una base di nero abissale che ci conducono nei fondali dell’oceano e codificano i vortici di queste onde sonore ma anche richiamano le vaste isole di plastica che sempre più numerose fluttuano come una danza macabra nei nostri oceani. Vere isole del colore ma anche della morte.   

La mostra, in collaborazione con ARTantide Gallery di Verona, presenta nello specifico un approfondimento sul neonato “ENT3”, il gemellaggio artistico con il continente sudamericano, ottenuto grazie a uno scambio di dati ambientali tra la città di Florianopolis in Brasile e l’Italia, con un mix di dati sull’inquinamento di alcune città italiane come Venezia, Genova e Roma. Queste trasposizioni in animazione 3D sono visibili da remoto nella sede del Laboratório de Geologia e Mineralogia - Universidade do Estrado de Santa Catarina (Brazil), che ha segnalato tramite la collaborazione con il ricercatore e artista Jairo Valdati, alcuni specifici dati ambientali del Brasile, visibili a loro volta presso la Kou Gallery.

Saranno inoltre visibili anche documenti video e tele tratte da “ENT1″ (Venice/Auckland 2021, Biennale di Architettura di Venezia) e “ENT2″ (Venice/Yaoundé - tuttora esposta al Padiglione Camerun della 59°Biennale d’Arte di Venezia).

Le installazioni “ENT” sono coppie di strutture luminose gemelle che mettono in dialogo l’Italia con i diversi continenti, incrociando big data su varie tipologie di inquinamento o di fenomeni umani sull’ambiente nello spazio tempo, soprattutto legati ai mari come l’inquinamento acustico delle acque, ma utilizzando anche dati numerici di ogni altra tipologia di inquinamento o impatto umano ambientale, come migrazione, deforestazione e sovrapproduzione alimentare. Il flusso di questi dati, ottenuti anche collaborando con i CNR italiani e gli istituti di ricerca internazionali, si avvale di fonti sonore o sonificazioni di dati numerici, che generano e sollecitano un’animazione 3D rappresentante la suggestiva forma dello “sciame umano” inteso come macro soggetto fatto di colonie di eventi e evidenziando dinamiche che riconducono per analogia a forme biologiche e fisiche presenti su altre scale di grandezza in natura. L’artista, che conduce da anni anche in musica una ricerca basata su concept a cavallo tra scienza, arte e analisi dei sistemi sociali, mostra l’inedito aspetto del “mega uomo” inteso come “iper oggetto” composto da moltitudini di eventi, scardinando il concetto di “io” individuale del singolo ed evidenziando la dinamica collettiva inconscia della colonia umana. Come dice Paul Dirac <L’intuizione è, naturalmente, il motore della creatività artistica. Tuttavia nei meccanismi mentali che sottendono il lavoro degli artisti e degli scienziati possiamo trovare qualcosa di più che una marcata analogia tra scienza e arte. Possiamo trovare forse il relitto della loro comune origine: la necessità e l’acquisita capacità da parte dell’ Homo sapiens di elaborare pensiero astratto e rappresentazioni sofisticate del mondo. Questi concetti vengono elaborati parallelamente anche nella creazione musicale da Zannier che, con lo pseudonimo di Ottodix e il suo omonimo live ensemble, da anni declina e sviluppa le creazioni artistiche in spettacoli e concept album, e in cui si riconosce la poesia dell’Etica dell’Arte.

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