Homo Deus Mensura

l'uomo è la misura di Dio


"Da secoli il mito è la bussola che guida l'uomo nell'oceano del tempo: un faro senza tempo, punto di riferimento per chi naviga tra le acque oscure dell'anima umana e della storia.
Eppure, anche l'immutabilità oggettiva del mito, cambia! Come ogni civiltà ha sempre interpretato il mito, allo stesso modo, il punto di vista soggettivo dell'artista, ne altera più o meno esplicitamente gli elementi."
Così l'artista Francesco Cipullo racconta la selezione di opere per questa doppia personale in cui assieme a Kaey indaga il rapporto tra l'umano e il divino nella dicotomia che da una parte celebra la storicizzazione del mito in alcuni fra i più celebri personaggi dell'immaginario collettivo, mentre dall'altra affronta l'ideale liberazione dai falsi dèi.
"Nell'ottica di un mito come potrebbe essere quello di Prometeo, nonostante la pietà che muove l'eroe, l'insolenza nei confronti degli déi (e dei valori) viene punita in maniera atroce.
Nel caso di Zarathustra, Dio è morto, la società è decadente e viene suggerito un modo di vivere Dionisiaco come soluzione, in quanto unico stralcio di una corretta osservanza della filosofia e della mitologia greca". Secondo Kaey invece è ben più interessante analizzare gli estremi più tragici del paradigma, lì dove il rapporto col Dio diventa si traduce nello scontro epico che vede l'umano assurgere all'idea di Superuomo, liberandosi dai limiti e dalle necessità imposte dal Divino.
"Homo Deus Mensura" ci invita a prendere parte a questo confronto come giudice super partes, spett/attore del dialogo tra i due artisti.

Artisti