Matteo Baruzzo, in arte BARUZ, dedica questa sua personale al nuovo articolo 33 della Costituzione Italiana, per celebrare l’inserimento della tutela dell’attività sportiva nella nostra carta costituzionale, con l’obiettivo di esaltare lo spirito sportivo stesso, attraverso lo stile tipico della Street Art.

Il rinnovato articolo 33 recita infatti: “La Repubblica tutela la salute anche mediante la promozione delle attività volte a impegnare e sviluppare le capacità psicomotorie delle persone e agevola l'accesso alla pratica sportiva”, nel rispetto delle linee del diritto europeo ed internazionale che riconoscono un'intima connessione tra sport e diritti sociali, cioè quei diritti che sono di interesse della collettività, promuovendo quindi la pratica sportiva e motoria per la finalità educativa, da realizzarsi a qualunque età e per tutti, dai più giovani agli adulti.

Inoltre, con questo progetto, Baruz vuole celebrare le vittorie che lo sport italiano ha raccolto nell’ultimo periodo e non solo, a partire dalle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Le opere esposte in mostra sono in totale 35, di cui 33 sono icone dello sport di ieri e di oggi da Alberto Tomba a Novella Calligaris, passando per Alex Zanardi e Yuri Chechi, Francesco Totti, Valentino Rossi, i Fratelli Abbagnale, Federica Pellegrini, Pietro Mennea e Marcel Jacobs, Bebe Vio e Valentina Vezzali, sino ad arrivare a Sofia Raffaeli, ultimo sigillo d’oro per lo sport italiano in ordine temporale, ritratte da Baruz, a cui si aggiungono un’opera con il simbolico numero 33, immagine guida dell’esposizione e quadro manifesto dello spirito sportivo, e una con i cerchi olimpici. Per tutte le opere, Baruz è partito dalla rielaborazione di un’immagine fotografica, in una lettura tipica della Street Art, e attraverso la tecnica del “palleggio su tela” ha creato le opere esposte.

I MITI è un tributo allo sport italiano. ALLORA e ORA a confronto, i miti del passato come ispirazione per i miti del presente con una proiezione verso il futuro.

La Mostra Personale di Baruz, si terrà nel Salone d’Onore del CONI, un contesto così prestigioso in cui, 38 anni fa, nel 1984, insieme a Franco Carraro, allora presidente del CONI, Renato Guttuso presentava il suo “Elogio allo Sport”, una delle ultime grandi mostre del Maestro, rappresenta una grande emozione e un immenso privilegio.