Over my Skin

Anteprima del film performativo 'Over my Skin' di F. Fini, F. Leoni, F. Lolli

Over my Skin

Over my Skin


Over My Skin (2020)


di Francesca Fini, Francesca Leoni e Francesca Lolli


un performance-based film prodotto in quarantena e costituito da tre episodi che si integrano in un racconto onirico che focalizza sul rapporto tra il corpo e la società.



Water Blues di Francesca Fini è una narrazione performativa in tre atti, simbolica e aperta all’interpretazione, che avviene in un luogo bianco, intatto e artificiale, artificioso, in cui si assiste ad un atto violento: la gestione di un barile di liquido azzurro e viscoso. Un’acqua iconica, un’acqua stilizzata di cartoon, che diventa significato e segno. Ma prima è necessario uccidere il pubblico, con sorrisi da emoticon che un uomo in bianco disegna sulla superficie gommosa di grandi palloni rossi sospesi nel nulla. Palloni che vengono fatti esplodere con ritmo calibrato e clinico, uno dopo l’altro, con un lungo spillone, schizzando liquido rosso sulle pareti della stanza e sul vestito bianco dell’uomo. Il finale sembra trasformare la stanza in un manicomio con le pareti imbottite. La giacca dell’uomo in bianco si è trasformata in una camicia di forza, tra le chiazze di liquido azzurro, sparso sul pavimento lucido e scivoloso come nel ventre di una balena e che l’uomo folle vestito di bianco deve pulire e raccogliere, strisciando e dimenandosi da una parte all’altra del pavimento.

In Homo Shopper Francesca Leoni muove invece da una serie di interrogativi: ciò che compro mi definisce? Nella società del consumo è possibile non acquistare? Nell’arco di sei anni l’artista ha raccolto e conservato 3500 scontrini (il primo risalente a gennaio del 2014). Tre chili di carta chimica non riciclabile che raccontano, in un certo senso, una parte della sua storia e tracciano, nero su bianco, i suoi spostamenti, le sue abitudini, dicono dove si è recata, a che ora e cosa ha acquistato. Sulla sua pelle quella carta, quegli acquisti, quelle abitudini che non riesce a lasciare. Sulla sua pelle carta chimica non riciclabile che si riproduce ogni volta che effettua un acquisto. Rimane la proposta e la possibilità di digitalizzare tutti gli scontrini in futuro, dove? In un data base? Quale potere avrà chi entrerà in possesso di questo database?

Francesca Lolli a sua volta propone una video performance dal titolo Memories suddivisa in tre capitoli (uno di tre | due di tre | tre di tre): un percorso narrativo che insiste sul tema dei ricordi. Il primo capitolo, ambientato all’interno di una casa, tratta il tema della memoria personale e si sviluppa grazie all’azione di una donna che si posiziona all’interno di un ambiente, apparentemente familiare, qualcosa che sembra appartenerle, mentre i ricordi di altre persone parlano al suo posto. Gli altri due capitoli trattano rispettivamente il tema della memoria collettiva, la location scelta in questo caso è un bosco, e lo sradicamento della memoria. Concetto, quest’ultimo, che trova il suo habitat performativo in una cava, un paesaggio straniante dai tratti lunari. I racconti altrui si susseguono ricordandoci che, probabilmente, la memoria di un fatto è più potente del fatto stesso.



Guest Artist: 

Francesca Fini
francescafini.com


Orario: h.18.00

L'ingresso è libero con un limite di presenza di max 8 persone contemporaneamente, nel rispetto delle regole Covid.

 

Organizzazione:

Barbara Goebels Cattaneo, Art Historian