Open Studio Lucrezia Testa Iannilli

New Gods - Roma, 2015 - From the serie Animalia | Baryta Paper Print, 10x15

New Gods - Roma, 2015 - From the serie Animalia | Baryta Paper Print, 10x15


NEWGODS

Ritratti meta-mitologici

 

DIORAMA GALLERY

 

New Gods, è la successiva azione fotografica di ritratti “metafisici” dopo la serie  New Humans, la quale partendo dall’osservazione del nuovo umano (post umano – replicante) e precorrendo i tempi, iniziava ad indagare il processo di metamorfosi transumana.

ll lavoro di questo nuovo open studio, sostenuto dagli spazi/varco della Galleria Diorama di Giano Del Bufalo e Niccoló Mottinelli, cercherà stavolta di andare così avanti nel tempo da tornare indietro e s-velare il dio/umano ovvero ciò che sarà dopo il transumano, tornando inevitabilmente al mito e alla sua teofania.

Grazie alla tensione del gesto fotografico-performativo, l’intenzione che può coinvolgere anche visitatori inaspettati, sarà quella di invitare soggetti appositamente scelti per motivi affini alla visione, ad interagire davanti l’obiettivo in una attitudine che non si rivelerà posa grazie alle indicazioni dell’artista e all’atmosfera del luogo. L’interazione dei due stavolta dovrà porsi in modo da far vacillare non più il dilemma esistenziale dell’identità come in New Humans, ma quello della manifestazione, azzerando inoltre il concetto di operazione fine a se stessa.

 “..Teofanie le cui metamorfosi corrispondono allo stato e al modo di essere di coloro a cui si manifestano, nel faccia a Faccia.” - Henry Corbin

 

Un gesto fotografico focalizzato su un codificato vocabolario di atteggiamenti e intuizioni per un auspicabile “riconoscimento” e manifestazione fra artista e soggetto. I nuovi Dei appunto. E si fanno scelte sperimentali: la fotografia non è più immersa nella ricerca, ma trasforma quello che è un esperimento in un documento. Forse primo di una serie di cui parlerà il tempo a venire. Il binomio fotografia e contemporaneità avviene in dinamica/statica rifiutando l’estetica, non provando nemmeno a imporre classiche modalità di posa. Laddove la realtà è finzione che crea realtà, tutti gli ospiti dell’artista che risponderanno alla chiamata per il ritratto absconditum, conosceranno già consciamente o inconsciamente la loro natura divina?

Lo stesso spazio che accoglie il lavoro è non a caso una capsula del tempo - unica nel suo genere - con una filosofia basata su linguaggi arcani e un proprio codice espressivo. Una camera delle meraviglie, che per due giorni ospiterà la meta-manifestazione del mito in carne ed ossa.