Open Studio Kyrahm

Kyrahm e suo padre Anselmo Chessa realizzano un dipinto per il progetto di videoperformance

Kyrahm e suo padre Anselmo Chessa realizzano un dipinto per il progetto di videoperformance "Memento Vivere, un'opera che si concluderà tra 20 anni"


 KYRAHM, artista attiva in Italia e all’estero nell’ambito della performance art italiana da circa 20 anni, rinnova la sua partecipazione a Rome Art Week 2021 con una OPEN STUDIO. 

Solo su prenotazione e con green pass.
email: Kyrahm chiocciola gmail.com
cell: 340.6479392

Opera in ambito internazionale nel campo della performance art, della videoarte tra arte contemporanea e teatro d'avanguardia. Cercando un costante dialogo con il cinema, elabora video e documentari sperimentali. Lavora spesso con Julius Kaiser, videomaker e performance artist

La sua ricerca è oggetto di studio presso Accademie e Università in Europa, negli Stati Uniti e in America Latina. Ha ottenuto riconoscimenti e premi istituzionali. Ha presentato il suo lavoro presso numerose rassegne, mostre, festival, iniziative in tutto il mondo. Presso il suo studio a Lungotevere Dante Kyrahm ha dedicato un centro sulle declinazioni della performance art e la videoarte tra live art, body art estrema e videoperformance.

Per Rome Art Week sarà possibile visionare in esclusiva alcune videoperformance dell’artista, il dipinto “E poi ti rimane solo il ricordo” realizzato con suo padre per il progetto “Memento Vivere” e reperti originali di artisti della body art storica .

 IN ESPOSIZIONE:

FRAME ORIGINALI DALLE VIDEOPERFORMANCE AUTENTICATI E FIRMATI DALL'ARTISTA.

“E POI RIMANE SOLO IL RICORDO”, dipinto, di Kyrahm e suo padre Anselmo Chessa
“MEMENTO VIVERE, UN'OPERA CHE SI CONCLUDERA' TRA 20 ANNI” – videoperformance work in progress di Kyrahm, Mariaelena Masetti Zannini, Julius Kaiser 
"ECCE (H)OMO, GUERRIERI” di Kyrahm (2016, Venezia/Roma), videoperformance, con Pepijoy Pierangela Ezzis, Imma Mercadante  e sua figlia, Marco Fioramanti e sua madre, Lilli Quitadamo e Teresa, Fulvia Patrizia Olivieri, Nicola Fornoni, Kyrahm.
"OBSOLESCENZA DEL GENERE di Kyrahm e Julius Kaiser (2008 Usa/ITA)
"IL GIOIELLIERE“” di Kyrahm e Julius Kaiser (2009 Usa/ITA)

 APPROFONDIMENTI

“E POI RIMANE SOLO IL RICORDO”, pittura, di Kyrahm e suo padre Anselmo Chessa.
In occasione del progetto di videoarte “Memento Vivere, un’opera che si concluderà tra 20 anni” Kyrahm ha dipinto con suo padre un quadro. In questa videoperformance figli e genitori sono ripresi in uno dei momenti più significativi della loro esistenza: si confidano tutto ciò che vorrebbero dirsi prima dell’ultimo addio. E tra 20 anni chi rimarrà tornerà a raccontare le promesse (mantenute o meno), i ricordi, le nostalgie, i successi e i fallimenti del patto fatto.
Il dipinto “E poi ti rimane solo il ricordo” nasce da una collaborazione tra Kyrahm e suo padre, anche lui artista (pittore, ebanista e performer. In questa sinergia padre e figlia sono avvolti in un abbraccio e sono parte integrante dell’opera pittorica dopo essersi colorati a vicenda in un atto d’amore. 
Quando sarò sola, quante volte mi sdraierò su questo dipinto?

Trailer di “MEMENTO VIVERE, UN'OPERA CHE SI CONCLUDERA' TRA 20 ANNI” di Kyrahm, Mariaelena Masetti Zannini, Julius Kaiser:
https://www.youtube.com/watch?v=iH5fuJMjLRA

REPERTI IN ESPOSIZIONE  – “Props” e video

 “E POI RIMANE SOLO IL RICORDO" di Anselmo Chessa e Kyrahm
- "Bleeding Kit" di Franko B dalla performance "I miss you" (2000/Londra)
- "The wig" di Ron Athey dalla performance "Self Obliteration" (2010, Glasgow)
- “The Burned shoes” dalla performance “Las Noticias se estudia con el sangre” di Cuco Suarez (2009/Madrid)
-“The Masks” dalla performance “Obsolescenza del genere” di Kyrahm e Julius Kais

 

 VIDEOPERFORMANCE

"ECCE (H)OMO, GUERRIERI" di Kyrahm (2016, Venezia/Roma)

Trailer: https://vimeo.com/172256604

Film di una performance avvenuta dal vivo nel 2016 a Venezia per il Venice International Performance Art Week con esponenti della body art storica. Presentato in via del tutto eccezionale in situazioni esclusive e controllate per i temi trattati e le vite coinvolte che hanno deciso di mostrare se stessi mettendo a nudo corpo e anima.

La performance si è svolta in un palazzo nobile del 1600. Il pubblico è invotato ad attraversare le varie invitato ogni volta a fare i conti con le proprie emozioni più recondite: nella prima stanza Pepijoy, nonostante la malattia terminale, trova la forza di condividere un messaggio di speranza, nella seconda c’è Lilli, attivista Lgbt che ha fatto ascoltare al pubblico le cassette con la voce registrata della compagna Teresa, persa dopo 23 anni d’amore; una donna di mezza età osserva il proprio volto segnato dal tempo e ripercorre la sua esistenza. La stessa neonat, figlia di due madri omosessuali è presente nella stanza di Lilli in un rimando struggente tra morte e vita, presenza e assenza. Forte il contrasto tra la caducità del suo corpo e l’intensità del suo sguardo ed ancora più estrema la contrapposizione tra una madre che gioca con la sua bambina ed un figlio che si prende cura della madre anziana.  Nell’ultima alcova un soprano intona “Lascia ch’io pianga” di Handel mentre Kyrahm stringe in una Pietas iconografica un ragazzo disabile, Nicola Fornoni, artista e performer.

Tutti i protagonisti di quest’opera hanno preso parte al percorso performativo mostrando volontariamente se stessi senza pelle. Nessuno interpreta un ruolo. Ognuno di loro è. Perchè la performance art, a differenza del teatro, è verità.
Fondamentale è il ruolo della voce: la voce di chi non c’è più, la voce che cambia con il tempo e la malattia, il soprano lirico che accompagna ed eleva. Altrettanto importanti i silenzi: quando il soprano smette di cantare, Nicola e Kyrahm abbandonano la posizione della Pietas, si abbandonano ad effusioni e baci e si trasformano in amanti. Cacciato lontano è ogni pietismo, c’è spazio solo per un atto d’amore.

"OBSOLESCENZA DEL GENERE" di Kyrahm e Julius Kaiser (2008 Usa/iTA)
(2009 - tra le 30 migliori gender exploration performance del mondo IDKExi, Usa;
opera vincitrice sezione performance Premio Arte Laguna di Venezia; 2015 miglior film sez. Colmizi d’Amore dedicato a Pierpaolo Pasolini, 2016 AESFF, propedeutico alle selezione per BAFTA, Oscar UK). L’opera mette in correlazione la teoria queer, secondo cui il genere è una costruzione sociale e la body art. Una riflessione sull’identità e il corpo.

 “IL GIOIELLIERE di Kyrahm e Julius Kaiser (2009 Usa/ITA)
Opera manifesto contro la violenza alle donne, presentato in diversi paesi del mondo.Volevo trasformare il dolore in qualcosa di bello: aghi nella schiena che sorreggono collane di perle, rivoli di sangue su neonati proiettati nella pelle, giochi di potere tra i generi…  

IN FOTO: Kyrahm e suo padre Anselmo Chessa in un frame da "Memento Vivere, un'opera che terminerà tra 20 anni" di Kyrahm, Mariaelena Masetti Zannini, Julius Kaiser.