The Wall in Nara di Stefania Carè

mostra personale di opere a tecnica mista


La mostra di Stefania Carè presso gli spazi espositivi “Sala da Feltre-Open ART” racconta attraverso le opere e i colori, le emozioni e le sensazioni del suo viaggio in Giappone nella città di Nara. Le sue opere sono ricavate dagli ingrandimenti, di particolari, delle foto che ha scattato a Nara. Un viaggio che l’ha profondamente segnata e che le ha lasciato una memoria indelebile. Il Giappone ha rappresentato, per lei, la scoperta di un mondo affascinante in cui la modernità e la tradizione, si sono armonizzate nella ricerca dell’essenzialità. C’è una sorta di filo-rosso psicologico che a Nara unisce il passato al presente. Le opere della Carè -dai raffinati esiti- intendono raccontare questa identità. La stratificazione del tempo e la commistione di vecchie case con le nuove architetture in vetro e cemento che creano spazialità inedite a Nara.  

Le opere prendono vita da fotografie contaminate dal disegno e dalla pittura. Stefania Carè ha trovato le suggestioni e le ispirazioni per le sue opere dai muri vecchi e scrostate di alcune case e le ha prima fotografate e poi -tornata in Italia- si è lasciata ispirare e guidare da “impressioni suggerite dai suoi scatti, dai pezzi di calce di case disabitate, dalle piante spontanee nate sui muri bianchi che divengono residenza del nulla, in una dimensione metafisica, per poi trasformarle in suggestive macchie, che ricordano in certi aspetti la pittura astratta del novecento” ha scritto il Prof. Fabrizio Dell’Arno. L’artista ci presenta un’opera che si presta a letture di diverso tipo, perché non sussiste unicamente quella riflessione su un tempo in cui presente e passato coabitano, ma c’è anche la volontà di allacciarsi a un discorso sulla memoria, anch’essa di natura molteplice, perché è allo stesso tempo collettiva e personale, intima e sentimentale.

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