Nelio Sonego. Recto non Verso

Mostra nell'ambito della rassegna Signum: opera "Rettangolare Verticale" 2019


Recto non Verso

Nelio Sonego dà corpo a visioni pseudo-geometriche, ricche di energia e di un cromatismo che varia tonalità brillanti ad altre più austere in cui le linee si sovrappongono senza mescolarsi. Nel caso dell'opera presentata in questa collettiva “Rettangolare Verticale” Sonego ribadisce il fondamento perseguito con convinzione e ostinazione di un essenzialismo filosofico che contraddistingue i suoi lavori, dai formati diversi e con l'uso di media che vanno dalla carta, come in questo caso, alla tela, al metallo o a supporti più inediti come nei libri d'artista eseguiti su pregiate carte vegetali per la serie di “Orolontano”.
L' élan vital, l'energia dinamica e positiva sprigionata dalle linee sovrapposte a formare rettangoli o altre forme dalle geometrie eccentriche, è la cifra originale che segna il suo passo rapido e istantaneo. Un frame semplice in grado non solo di creare un ritmo sonoro e squillante col susseguirsi di accenti ora acuti ora gravi, ma di veicolare un'idea che è un modo di vedere e interpretare la realtà, quella di un minimo comune multiplo, sulla falsariga di quello praticato da Mondrian, al quale tutto può essere riportato.
Nelio Sonego alterna le serie Orizzontaleverticale il cui andamento è inverso a quelle di
Rettangolareverticale, in cui le linee sono più snelle e sottili suggerendo un maggiore movimento Verticalità e orizzontalità generano le immagini attraverso la loro contrapposizione e la sintesi dell'insieme. La geometria di Sonego è poetica e creativa, o meglio “ludica”, perché l’artista gioca con i segni non per determinare esatti reticolati ma per dare vita a fantasie musicali attraverso colori spesso brillanti e luminosi.
In Nelio Sonego le vibrazioni dei colori, generalmente primari e non mescolati, assumono forme astratte che talvolta si organizzano dando origine a un personale quanto originale alfabeto fatto di pochi segni, minimali ma efficaci, sintetici ma onnicomprensivi. A tali segni elementari Sonego alterna tratti, più lievi e appena sfumati ad altri severi, di una consistenza più dura, nei quali il nero si fa cupo e notturno stagliandosi sul bianco del fondo del foglio come in “Verticale Rettangolare” o della tela o di qualsivoglia supporto scelto per veicolare i suoi “Minima Moralia”, un codice deontologico dell'arte e della vita.
Sonego propende per configurazioni in cui il segno-colore dialoga con il supporto mantenendo il continuum del tratto che non si stacca dalla tela ma la percorre dall'alto in basso e viceversa con toni di volta in volta squillanti o smorzati.
I ritmi e le linee sono snelle e sottili suggerendo un movimento costante che senza ripensamenti e senza esitazioni esce talora dal seminato ovvero il supporto materiale e incede con passo sicuro oltre il margine della superficie a creare profondità e spessore.
Nel tempo i reticolati si sono modificati, ammorbiditi e allungati, sono diventate finestre su sfondi candidi e asettici a perimetrare un mondo che cambia e al stesso rimane.

Maria Giuseppina Di Monte