La mostra approfondisce il lavoro di Lina Bo Bardi, che l'artista ha scoperto visitando il MASP a San Paolo nei primi anni '90. Achilina Bo è nata a Roma nel 1914, ha studiato architettura all'Università La Sapienza, si è trasferita a Milano dove ha lavorato con Gio Ponti, e nel 1946 ha sposato Pietro Bardi e si sono trasferiti in Brasile, dove ha sviluppato la sua carriera. La rivelazione del lavoro di questa donna designer e architetto ha suscitato nell'artista un fascino e ha trovato attraverso i suoi dipinti e progetti espositivi un'opportunità per renderlo visibile.
I soggetti dei dipinti sono diversi piani urbanistici del centro di Roma e l'opera costruita di Lina in Brasile; Piani antichi della città di Roma, la Glass House di Morumbi (1951), il Museo MASP (1968) e il Centro Culturale e Sociale SESC Pompeia a San Paolo (1977 - 1986); il Museo d'Arte Popolare Solar de Unhao (1959-1963); e il Ristorante Coati a Ladeira da Misericordia, a Salvador de Bahia (1987). Sono dipinti ad olio su tela.
Il linguaggio dell'architettura richiede di saperlo leggere, il significato di ogni tipo di linea, i simboli, la rappresentazione in pianta, in vista, in sezione, in diverse prospettive e dettagli. Sapere come interpretarlo per capire cosa rappresenta ogni forma. Invece in pittura la logica è diversa, la leggiamo attraverso la forma, lo spazio e il colore, chiunque può entrare, leggere, vedere, interpretare.