Dissonanze e corrispondenze tra musica poesia e arti visive
a cura di Laura Turco Liveri
Non si può spiegare più di tanto la poesia, la parola poetica è, o dovrebbe essere, la sintesi assoluta di un concetto, di un’idea, di un sogno, di una scena, di un sentimento. Artista visiva, nella poesia Lucia Di Miceli segue diversi andamenti: descrizioni dal sapore pop ed evocazioni sognanti accompagnano concise asserzioni di ciò che è stato. Sommessamente, la nostalgia della perdita, di qualcuno o di tempi felici, avanza penetrando in chi ascolta come colore nel solvente.
Se nelle installazioni sulle pareti Di Miceli crea uno spazio condiviso, stabilendo con l’osservatore una ineffabile corrispondenza di sensazioni, attraverso le Parole poetiche dei suoi componimenti ferma istanti della memoria, progressivamente conducendoci dalla realtà al pensiero: un trait-d’union con le musiche di Marco Visconti, in cui il procedere gradualmente, per volute musicali, verso un’intensità e una profondità sempre maggiori, scavano riempiendo la sensibilità dell’ascoltatore di morbide emozioni, altrettanto forti, intense e destabilizzanti.