Come naturale seguito della rivisitazione di temi classici e dopo le ultime due mostre del 2017 dedicate al ritratto e al paesaggio, l’OGA presenta ora una mostra di nature morte di sette artisti provenienti, come sempre, dalla collezione dell’Ospizio Giovani Artisti. La critica d’arte seicentesca denominava tali soggetti come “oggetti di ferma”, con l’esatto moderno significato di “modelli immobili”, al pari della locuzione anglosassone still life.
Artisti: Gino Calenda di Tavani, Renzo Foglietta, Fabio Gasparri, Werther Germondari, Gaetano Mele, Vincenzo Monticelli Cuggiò, il7-Marco Settembre.
Gino Calenda di Tavani (Milano, 1955) vive in Amsterdam dal 1990. Diplomato alla Kunst Academie di Haarlem (NL), è dal 2009 membro di Maatschappij Arti et Amicitiae Amsterdam. Cofondatore del gruppo teatrale QuellidiAstaroth Amsterdam e della radio ondaitaliana.org Principali mostre colletive: "1/2000", Gallerie Saint-Jacques, Saint-Quentin (Fr) Gallery Oost99, Hoorn (NL), 2006 "Art Moves", Oude Kerk Amsterdam, 2007. Mostre annuali presso Arti et Amicitiae Amsterdam "Jonk Design", Gallery Arps&Co Amsterdam, 2012, La Collezione Astratta, OGA, Roma, 2014.
Renzo Foglietta (Bologna, 1941) vive ad Ossola da quasi quarant’anni. Un po’ figlio d’arte, avendo avuto uno zio scultore, e un po’ autodidatta, ha seguito la sua passione realizzando la prima mostra nel 1971. Utilizza più frequentemente l’acquarello, l’incisione e il disegno. L’opera in mostra fa parte di una serie facente parte delle tematiche a lui molto care del paesaggio ossolano. “Sassi, legni, vitigni vengono indagati e spogliati della loro forma apparente per entrare nelle loro strutture segrete e proponendoli po come come elementi formali”.
Fabio Gasparri (Roma, 1955) Artista visivo ed architetto. Principali mostre collettive e personali: Strutture e Figure #2.0, Studio Cannilla, Roma, 2015; Karmen Corak/Fabio Gasparri-Unveiled altri ritratti, Centro Di Sarro, Roma, 2014; Working Places, Edo City, Roma, 2012; MAD Procoio, Latina, 2012; La collezione, Camera21, Roma, 2008; La musa nova/La nona musa, Centro Di Sarro, Roma, 2007; La Musa ingannatrice, Palazzo Nicotera, Lamezia Terme, 2006; La città_ luogo e non-luogo, Università La Sapienza, Roma, 2005.
Werther Germondari (Rimini, 1963) Artista visivo e filmmaker. Attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge da trent’anni una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica. Nel 2013 ha ideato l’Ospizio Giovani Artisti.
Gaetano Mele (Rimini, 1916-1991) Le sue opere più interessanti sono sicuramente quelle degli anni trenta, periodo in cui ha vissuto nelle colonie italiane, realizzando quadri di paesaggi locali in cui sono rintracciabili echi del periodo metafisico. Una volta tornato a Rimini, Mele è stato purtroppo vittima del mondo provinciale di cui, per necessità economica, ha assecondato i gusti borghesi, come sempre in questi casi totalmente anacronistici rispetto alle necessità di una vera ricerca artistica indipendente.
Vincenzo Monticelli Cuggiò (Napoli, 1969) Artista fotografo, esordisce nel 2006 nella Galleria Gallerati con una ricerca intimista in stile astratto; in seguito indirizza il proprio percorso concettuale al contesto urbano interpretato in chiave oggettiva. Dal 2010 realizza esclusivamente pezzi unici, senza prova d’autore, concepiti come creature non replicabili esposte all’irreversibilità delle dinamiche reali. Nella Galleria Gallerati è stato giurato e recensore per alcuni concorsi. Dal 2013 è anche fotografo di scena e documenta installazioni ed eventi performativi.
il7 - Marco Settembre (Roma, 1966) laureato in Sociologia cum laude con una tesi sulla videoarte e su Bill Viola in particolare, è giornalista e scrive di arte e cultura per Art a part of cult(ure). Come fotografo, conduce una sua ricerca estetica che insiste sul degrado urbano e sull’alienazione, con uno sguardo da flaneur non integrato, e i suoi lavori fotografici sono accompagnati da brevi testi narrativi che poi declama in reading performativi. Ha pubblicato "Esterno, giorno" ed "Elucubrazioni a buffo!" A fine 2016 ha partecipato alla collettiva Fuori7, Galleria Gallerati, Roma.