Open Studio Laura Federici

Nella città che quotidianamente attraverso restano impigliati, tra visione e memoria, le emozioni di attimi vissuti; il tempo scorre, i luoghi si trasformano, lo spazio si gonfia colmo di esperienze, sempre diverso,

imprevedibile.

 

Mi piace raccontare i luoghi del quotidiano, le parti della città che percorriamo senza attenzione, lo sguardo spento, quelle in cui non ci si ferma, indefinite, senza forma, scarti, piccole porzioni di spazio incompiute.

Qui l’attenzione è bassa, il pensiero altrove, eppure imprimono immagini involontarie nella memoria, zone d’ombra e di luce.

Quelle macchie vado a cercare scorrendo i frame di un video raccolto in una delle tante volte che li ho percorsi.

Le estraggo le deformo, le piego al mio ricordo; spio nel movimento, fra un frame e un altro, quel vento, quell’emozione che mi ha sorpreso la prima volta portandomi altrove, facendomi volare via;

il paesaggio che ‘rappresento’ è ‘mio’, inesistente e intimo.

Organizzatori

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