A cura di Giorgio Scarchilli
Testo critico di Roberto Gramiccia
Di Roma Franco Angeli è stato un figlio prediletto. Ma Roma del grande artista della Scuola di Piazza del Popolo si è dimenticata. Per questo, qualsiasi iniziativa che lo ricordi è benvenuta. Perché, almeno un po’, risarcisce il debito di questa città nei confronti di un periodo storico e di un pugno di artisti che la resero grande nei cruciali anni Sessanta. Roma è avara con i suoi artisti specie quando attorno ad essi non si coagulino interessi commerciali diciamo così “facilitanti”. È accaduto in parte per Mario Schifano. Non è accaduto per Tano Festa e Franco Angeli la cui memoria, infatti, langue in un oblio del tutto immeritato.
E allora accogliamo con gioia e interesse questa piccola ma preziosa mostra di carte di Franco Angeli che, dagli anni Cinquanta e Sessanta soprattutto, sono giunte fino a noi per dare testimonianza di un tempo irripetibile.
La galleria Scarchilli ha ideato e proposto questo evento, il cui merito principale abita nel rigore e nella ricerca della qualità che ha ispirato la selezione delle opere proposte.