Open Studio Patrizia Genovesi – Rome Art Week 2025
Titolo: Dove siamo quando siamo online? Visione, identità e intelligenza nell’era digitale
In occasione della Rome Art Week 2025, l’Open Studio Gallery di Patrizia Genovesi si apre al pubblico come spazio di dialogo, ricerca e riflessione critica, offrendo un accesso diretto e partecipato all’universo interdisciplinare dell’artista. L’evento rappresenta un momento privilegiato per entrare in contatto con il pensiero e la produzione di una figura centrale nel panorama contemporaneo, la cui opera fonde con rigore e libertà espressiva fotografia, cinema, scienza, filosofia e nuove tecnologie.
Il cuore dell’incontro sarà costituito dal progetto Dove siamo quando siamo online?, saggio visivo e concettuale sull’identità nell’era digitale. In questo lavoro Patrizia Genovesi esplora la trasformazione dell’esperienza umana all’interno di ambienti privi di collocazione fisica, ridefinendo le condizioni stesse dell’abitare la coscienza. Il digitale – non come semplice tecnologia, ma come struttura epistemica – viene indagato nei suoi effetti sulla percezione, sulla visione interiore, sulla rappresentazione di sé e sull’orientamento mentale.
Questo corpus di riflessioni, teoriche e visive, rappresenta il nucleo fondativo del progetto espositivo di Genovesi, IDentity, che sarà inaugurato nella seconda metà di ottobre. Il pubblico della Rome Art Week potrà così vivere in anteprima l’elaborazione concettuale di una mostra che si propone di interrogare l’essenza dell’identità umana a fronte della crescente simbiosi tra uomo e macchina, tra biologico e algoritmico.
L’evento sarà articolato in:
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una presentazione interattiva dei temi di Dove siamo quando siamo online?
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momenti di incontro diretto e conversazione con l’artista, in un clima di scambio libero e profondo
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esplorazione dello spazio creativo dell’Open Studio, dove l’arte si genera come processo, non solo come risultato.
L’Open Studio non è una mostra nel senso tradizionale, ma un luogo vivo di visione e riflessione, dove il pubblico è chiamato a partecipare al processo creativo come interlocutore, non solo come spettatore. È un invito a pensare insieme il futuro dell’identità, della visione e della presenza, in un’epoca in cui essere connessi non sempre significa essere situati.