“Fragments of the Future” ci invita a ripensare il futuro come ad uno spazio dell’anima e nasce dal desiderio di raccogliere e dare forma a ciò che resta, a ciò che potrebbe ancora nascere e merita di essere custodito. Tutte le opere esposte hanno un comune filo conduttore: esaltare l’arte come spazio di resistenza spirituale, come gesto che attraversa la precarietà e si fa memoria.
In un’epoca storica che tende a consumare convulsamente tutto quanto – immagini, emozioni, sentimenti…- l’arte continua ad offrire un tempo altro in cui riconoscersi e forse salvarsi. Essa ci offre frammenti che non danno soluzioni ma ci invitano a rallentare, a connetterci con la parte più profonda di noi, a meditare. A immaginare ancora, nonostante tutto.