INTRO
Cinque donne accusate di stregoneria e condannate a morte durante la caccia alle streghe rivivono nei ritratti realizzati da altrettante artiste, scelte per originalità di visione e versatilità stilistica. A ogni artista è stata assegnata una “strega” diversa, morta in un secolo specifico, così che ogni ritratto contribuisse a ricostruire l’arco temporale della persecuzione, dal XIV al XVIII secolo.
Il ciclo si apre con Petronilla de Meath, bruciata nel 1324 e prima vittima documentata della persecuzione, e si chiude con Anna Goldi, ultima condannata nel 1782. Tra loro si inseriscono Matteuccia da Todi, arsa nel 1428; Ane Koldings, coinvolta nei processi danesi e finita sul rogo nel 1590; e Merga Bien, bruciata nel 1603.
La combustione, come al solito filmata e montata a tempo invertito, ha permesso ai ritratti di ricomporsi dalle proprie ceneri, trasformando simbolicamente la morte in atto di rinascita. Consumate dalle fiamme, le superfici delle opere hanno svelato forme e texture inaspettate e infuso ai ritratti un profondo impatto visivo.
Le riprese sono state fatte con un obiettivo Macro Anamorfico, in aspect ratio verticale (9/16) e risoluzione 2160 x 3840.
CENERI
Le ceneri delle opere sono state raccolte e inglobate in cinque tavolette di resina trasparente, una per ciascun ritratto. Ogni tavoletta conserva l'assetto disordinato e irrevocabile del materiale bruciato. Non si tratta di reliquie né di opere derivate, ma di dispositivi che trattengono ciò che non può essere ricostruito. Completano il ciclo visivo opponendo alla rinascita digitale ciò che resta, senza più forma né funzione