Litanie e confessioni

Paolo Frattari presenta la sua imponente scultura “Confessionale" in una chiesa sconsacrata, ora studio di architettura Fenice

Lo studio di architettura “Fenice” ospita la mostra “Litanie e confessioni’ un insieme di sculture in legno dell’artista Paolo Frattari.

Una liturgica sconsacrata processione di sei figure lignee femminili ci attende. Sul capo di ognuna si innalza un alto cero e la sua accensione scandisce l’inizio, lo svolgimento e la fine. Accondiscendenti, avvolti da una sacra litania, seguiamo il femmineo corteo che ci guida all’interno di quella che un tempo era una chiesa dove l’uomo cercava conforto e comunicava con Dio. 

Scolpito nel legno di abete, un gigantesco volto ci osserva immobile, è il Confessionale di Paolo Frattari. Un’incredibile presenza materica alta due metri. E’ il custode dei nostri peccati, il nostro Dio interiore che ci accoglie senza giudizio ma fa da specchio al nostro ego. Ci guarda impassibile, in attesa del confessore e del confessante. 

Inginocchiato a fianco alla testa, il confessante si racconta attraverso i piccoli fori posti sulla tempia. Il confessore, seduto, abbracciato dal legno, ascolta paziente. Ma in questo abbracciare, il confessore e il confessante si fondono perché il Confessionale è l “io” che si scompone. Così, in segreto, conscio e subconscio si parlano sussurrando, raccontando i lati più bui del nostro vivere, del nostro incedere. 

L’opera è il punto di approdo di quarant’anni di studio, di lavoro e di pensiero dell’artista.  

“Guardo i corpi, li studio, li accarezzo, lascio che le forme si depositino dentro di me. Togliere e poi ancora togliere, alla perenne ricerca di ciò che siamo.”

 

 

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