L’accesso ad una platea mondiale grazie alla capillarizzazione dell’informazione attraverso il digitale, è diventato molto facile per chiunque. Allo stesso tempo il linguaggio si è enormemente impoverito perdendo di sfumature e favorendo così la radicalizzazione delle opinioni. I due fattori congiunti hanno favorito una visione riduzionistica dei fenomeni che riguardano la comunità globale trasformando la comunicazione collettiva in un’arma estremamente aggressiva anziché fonte di concordia. I beneficiari di questo complesso fenomeno mediatico sono coloro che hanno buoni motivi per distogliere l’opinione pubblica da istanze incompatibili con la loro etica.
Rappresentandoli con una serie di opere contemporanee abbinate ad essi pensiamo di suscitare nel visitatore una riflessione che lo liberi da quello sorta di narcotizzazione mediatica che aliena pericolosamente ogni forma di empatia.