Quale figura meglio di Giano, l’antico dio romano degli inizi e dei passaggi, potrebbe rappresentare la prima personale di un’artista? Un dio con due volti, capace di guardare contemporaneamente al passato e al futuro, senza mai distogliere lo sguardo dall'orizzonte del presente.
Con Ianus - La porta tra passato e futuro, Alessia Filosi inaugura la sua prima mostra al The Forum Cultura, richiamando simbolicamente l’archetipo di Giano come guida in questo viaggio artistico, l’antico dio romano degli inizi e delle transizioni, un titolo emblematico che racchiude la sua ricerca: un’arte che diviene passaggio, un ponte tra il già accaduto e ciò che ancora deve venire.
Giano, con il suo doppio volto rivolto al passato e al futuro, rappresenta perfettamente questa dicotomia: l’inizio e la fine, l’entrata e l’uscita, l’interno e l’esterno, il passato e il futuro.
Il suo potere è quello di connettere mondi, tempi e spazi diversi, ma sempre attraverso una porta, quella stessa porta che Alessia Filosi ci invita a varcare con la sua arte. Il termine latino ianua, derivato di Ianus, infatti significa proprio "porta", un passaggio tra ciò che è stato e ciò che sarà.
Ma se passato e futuro sono sotto la protezione vigile di Giano, che ruolo gioca il presente, quella soglia fragile che li collega? È proprio su questa domanda che si fonda l’intera mostra: il presente può essere la porta tra passato e futuro, l’arte può ancora avere questo potere?
E in questo presente, nel mondo contemporaneo, è ancora possibile fare arte? Può l’arte contemporanea essere la porta tra passato presente e futuro? È ancora possibile innovare? Esiste ancora il genio creativo? O tutto ciò che produciamo è inevitabilmente influenzato da immagini e informazioni che ci raggiungono senza tregua, senza che ne siamo sempre consapevoli?
Nel mondo frenetico e iperconnesso in cui viviamo, Alessia Filosi, archeologa con l’arte nel DNA, si interroga sul senso stesso del fare arte contemporanea, esplorando questioni fondamentali.
La mostra non cerca di fornire risposte definitive; piuttosto, invita il pubblico a riflettere su queste domande: Cos'è l'ispirazione oggi? È qualcosa di puro, o si tratta di un intreccio di esperienze sensoriali, visive e culturali che interiorizziamo e rielaboriamo inconsciamente? Ha ancora senso parlare di "nuova arte" in un'epoca in cui tutto sembra essere già stato detto, visto e vissuto?
Le opere, realizzate in mixed media, collage, si situano in una dimensione che richiama il concetto più profondo di Pop Art, non solo per i materiali utilizzati, tipici della cultura visiva di massa, ma anche per la loro capacità di riflettere il bombardamento continuo di immagini e informazioni che caratterizza la nostra epoca.
Così come la Pop Art degli anni ’60 rifletteva la popular culture e i consumi, queste opere dialogano con la sovrabbondanza di stimoli mediatici, esplorando la tensione tra l'individualità creativa e la collettività delle immagini già viste.
Grazie alla sua formazione accademica, Alessia Filosi attinge al passato e lo reinterpreta in chiave contemporanea, creando un ponte tra vecchio e nuovo. I collage utilizzati dall’artista non sono solo una scelta stilistica, ma diventano un dialogo tra ciò che è stato e ciò che è ora, tra passato e presente: un commento critico sul consumismo visivo e culturale.
Il riutilizzo di oggetti e immagini del passato è un modo per interrogarsi su cosa significhi fare arte oggi, in un mondo saturo di stimoli. Ogni frammento, ogni dettaglio, diventa un pezzo di un mosaico che riflette il caos e la bellezza del nostro tempo. Attraverso un approccio POP che rielabora simboli del presente e del passato, l'artista crea una serie di opere che parlano tanto di cultura contemporanea quanto di eredità storica.
L'intento dell'artista è stimolare una nuova consapevolezza, lasciando che il visitatore si confronti con le stesse domande che hanno guidato la sua creazione. In un gioco continuo tra innovazione e appropriazione, tra genio creativo e ispirazione mediata, Alessia Filosi invita a riflettere sul nostro rapporto con l’immagine e la creazione nell'era contemporanea e come monito, dopo essersi interrogata, lancia al pubblico questa sfida: «Siamo noi a scegliere se lasciarci travolgere dall'incessante flusso di immagini o se, al contrario, usare l'arte per riconquistare la nostra capacità di vedere e di pensare in modo nuovo?!»
PROGETTO ARTISTICO DI ALESSIA FILOSI
A CURA DI ILARIA GIACOBBI
TESTO CRITICO: ILARIA GIACOBBI, ALESSIA FILOSI
Vernissage: 21 Ottobre 2024 dalle ore 16.00
Finissage: 26 Ottobre 2024 dalle ore 22.00