Mare leggendario: Enea, gli americani, il cinema

Valter Sambucini e Placido Scandurra-foto, acquarelli ed incisioni ispirati al mare di questa storica spiaggia che molto ha vissuto; dal leggendario approdo di Enea allo sbarco americano del ‘44,infine territorio evocativo di film e celebrazioni storiche

Valter Sambucini e Placido Scandurra - foto, acquarelli ed incisioni ispirati al mare di questa storica spiaggia che molto ha vissuto; dal leggendario approdo di Enea allo sbarco americano del ‘44, infine territorio evocativo di film e celebrazioni storiche.

 La leggenda narra dell'eroe troiano Enea che, scampato insieme al padre Anchise e al figlioletto Ascanio alla distruzione della sua città da parte dei Greci, sbarcò dopo lunga navigazione, sulle coste dell'Italia centrale nell'antica Lavinium ovvero Lido di Enea. Anche se recenti scavi archeologici, condotti dal 1957 in poi dall'Università di Roma, hanno stabilito che era invece il Borgo di Pratica di Mare, dove sarebbe sorta l'acropoli dell'antica città latina, i film in costume, del genere Peplum, sono stati girati a Lavinio in località Tor Caldara, tutt’ora fiorente riserva naturale regionale. Infatti tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta, il massiccio investimento di capitali statunitensi avviò anche in Italia questa l’epopea rievocativa. Trame incrociate e sincretiche, creative compresenze di miti ed eroi, diedero a questo filone un discreto gradimento da parte del pubblico. Gli italiani del nostro disastroso dopoguerra, avevano un grande bisogno di sognare paladini possenti: Ercole, Maciste, Ursus, Spartaco, ma anche di mettere in scena una propria rivincita culturale sugli americani liberatori, utilizzando tra l’altro i nostri veri eroi dell’epoca, i migliori attori del teatro italiano. Mario Feliciani, Arnoldo Foà, Enrico Maria Salerno, Gianni Santuccio, Mario Scaccia, Alberto Lupo, così andarono ad interpretare antieroi esasperanti e crudeli, facendo in qualche modo la parodia dei nazisti che avevano recentemente umiliato e tormentato Roma.

          Gli artisti Placido Scandurra e Valter Sambucini hanno vissuto in queste spiagge, indipendentemente l’uno dall’altro, con splendide vacanze ed emozioni che hanno comunicato attraverso le loro opere. Valter Sambucini ha fotografato le rievocazioni storiche annuali dello sbarco americano del 22 gennaio 1944, foto che sembrano d’epoca poiché i personaggi hanno recuperato divise e armamenti dal Museo dello Sbarco di Anzio via di Villa Adele, ma anche il mare stesso come libertà e l’acqua come lenitivo di tutti i mali. Le sue foto infatti colgono le rifrazioni di presenze, come fantasmi che emergono dalle pozze d’acqua sulla spiaggia dopo la prima pioggia autunnale o l’ultimo primaverile acquazzone; coppie di anziani che passeggiano, ombrelloni isolati attraversati dal sole, vibrazioni colorate di case che, riflesse nell’acqua, sembrano castelli di sabbia.

www.valtersambucini.it

Placido Scandurra presenta alcuni acquarelli ed incisioni del 1986 ma anche di anni precedenti nei quali lavorava alla serie I “bagnanti”. Sono gli antieroi di “Spiaggia libera” o le figurine di “Pastorali” ispirati alla mitologia greco/romana, con centauri e guerrieri, del 1978 e negli anni a seguire. Rappresentano la sagra scomposta degli umili, dei perdenti senza riscatto sociale, divenuti sempre più isterici e rabbiosi, ma consenzienti, una massa fragile ma che si affronta e si contagia tra i simili, minacciosa ed inoffensiva in gruppi gesticolanti, spesso democraticamente nudi, che non disdegnano la compagnia di gruppi di cani che condividono la selvatichezza dei loro padroni. www.placidoscandurra.it

Il venerdì 25 ottobre 2024 alle ore 18 sarà presentato il libro di Carla Guidi “Un ragazzo chiamato Anzio” (Arduino Sacco editore 2012) pubblicato con il Patrocinio della Provincia di Roma, del Comune di Anzio e dell'Associazione Centro Internazionale Antinoo per l'Arte, che narra, in forma di diario, la vita di Alfredo Rinaldi, artista fotografo, nato nel 1928 ad Anzio. Il racconto raccoglie le memorie di Alfredo prima e dopo lo sfollamento con la famiglia a Roma e, dopo aver attraversato il fronte a piedi con grande rischio ed incoscienza (con in mente l'immagine di un popolo ideale che aveva conosciuto solo attraverso il cinema) ha vissuto con l’esercito americano, partecipando a tutta la Campagna di Liberazione dell'Italia, imparando a guidare le jeep ed i grandi GMC ed una nuova lingua. Alfredo Rinaldi è stato inoltre nell’ American Graves Registration Services dall’ottobre del 1945 fino alla completa costruzione e sistemazione del Cimitero Americano di Nettuno, è stato tra i promotori e fondatori del Museo dello Sbarco di Anzio a Villa Adele.

 Inaugurazione - 19 ottobre 2024 ore 18

Durata della mostra – dal 19 ottobre al 26 ottobre 2024

Luogo - EMI SOCIAL LAB - via Emilio Lepido, 40/A - quartiere Tuscolano (Roma) Metro Giulio Agricola.

 

Eventi

  1. Inaugurazione mostra – Sabato 19 ottobre ore 18.00/21.00
  2. Mercoledì 23 ottobre 2024 ore 18 - Intervista agli artisti Valter Sambucini e Placido Scandurra e presentazione del libro “Lo sguardo della Sibilla” (Robin editore)
  3. Sabato 26 ottobre 2024 ore 18 - Presentazione del libro di Carla Guidi “Un ragazzo chiamato Anzio” (Arduino Sacco editore)

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